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A cura di Franco Carnevale e Alberto Baldasseroni
E&P 2019, 43 (2-3) marzo-giugno, p. 209-210
DOI: https://doi.org/10.19191/EP19.2-3.P209.065
Comunicazione
La Grande Riforma del 1978
The Great Italian Health Reformation of 1978
Riassunto
Ecco due volumi pubblicati a poca distanza di tempo l’uno dall’altro che rievocano, ognuno a modo suo, le premesse e i primi sviluppo della Riforma sanitaria italiana del 1978.
Ecco due volumi pubblicati a poca distanza di tempo l’uno dall’altro che rievocano, ognuno a modo suo, le premesse e i primi sviluppo della Riforma sanitaria italiana del 1978.
La grande riforma (1978-2018) vista da un testimone
Vittorio Carreri apre il suo libro occupandosi delle premesse alla Riforma poste già nel lontano 1945 negli Atti della Consulta Veneta di sanità, seguendo poi i trent’anni di percorso articolato e complesso che questa proposta dovette affrontare per imporsi come vera e propria Riforma. Più avanti, l’autore intreccia la sua storia personale con quella della Riforma, toccando sia il lato professionale sia quello politico.
Ampio spazio viene dato anche a delineare l’apporto “dal basso” che ha portato alla costituzione del nostro Sistema sanitario, raccontando le varie vicende che si sono susseguite fino ai giorni nostri.
Come conclusione, Carreri lancia un appello per la mobilitazione di chi abbia a cuore la difesa dei principi base della Riforma che ha permesso all’Italia di avere un sistema sanitario invidiato da tanti Paesi: pubblico, sostenuto dalla fiscalità generale, equo nell’offerta di servizi, vero e proprio pilasto dello stato sociale italiano.
Lavoro e salute a como alla fine del novecento
In questo libro scritto a quattro mani, Settimi e Tiso, medici del lavoro attivi in Lombardia, raccontano in modo narrativo della nascita del Servizio di medicina degli ambienti di lavoro (SMAL) di Como, avvenuta nel 1976. È interessante la descrizione della metodologia che si utilizzava per intervenire negli ambienti di lavoro: innanzitutto, si interpellano i lavoratori, permettendo loro di partecipare alla discussione che portava a individuare i fattori di rischio e a proporre soluzioni; successivamente, attraverso l’intervento di esperti, si passa alla formulazione di vere e proprie proposte tecniche da presentare alle direzioni aziendali.
Le lotte operaie trovano quindi un supporto nelle strutture messe a loro disposizione dagli enti locali (Comuni, Province, Regione).
La storia rievocata si esaurisce nel 1978, quando, si istituirono le Unità operative di tutela della salute nei luoghi di lavoro, che ereditarono, fra le altre, le funzioni degli SMAL. La scelta di chiudere la narrazione in quella data denota l’insoddisfazione degli autori per questo passaggio di consegne, poiché la libertà data ai lavoratori veniva ora limitata dalle necessità della Legge: l’epoca delle indagini coplete tramontava per lasciare il posto a una frammentazione e una burocratizzazione degli interventi.
Considerazione d’insieme
Nel loro insieme, questi due volumi descrivono in maniera complementare due aspetti di un medesimo problema: quello dei prodromi e delle spinte alla realizzazione del nostro SSN. Nel libro di Carreri si può cogliere una visione top-down dalle grandi opzioni di politica sanitaria fino all’effettiva realizzazione delle norme, tradotte in strutture operative sul territorio. Il libro di Settimi e Tiso, al contrario, adotta un approccio bottom-up, cioè parte dalle istanze sociali alla base di richieste di intervento delle istituzioni per offrire personale e strutture agli interventi di prevenzione.
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