Quantificare non è un'operazione neutrale
Questo numero si apre con un editoriale che richiama alle proprie responsabilità chi in questi tempi difficili si occupa di salute pubblica: non possiamo distogliere lo sguardo di fronte ai casi di discriminazioni e razzismo, ai rischi di guerra, alle emergenze climatiche e alle migrazioni: tutte situazioni che interferiscono pesantemente con la salute e a cui l'epidemiologia deve dare il proprio contributo conoscitivo. Sollecitiamo, quindi, progetti, indagini e studi in questi settori e, da parte nostra, assicuriamo spazio sulla rivista.
Questo numero presenta tre lettere: la prima, firmata da un nutrito gruppo di studiosi, rimarca con forza i risultati delle indagini scientifiche sulle conseguenze dell'esposizione ad amianto. La seconda, di Roberto De Vogli at al., documenta l'aumento dei suicidi, soprattutto in soggetti di età matura, in questi anni di grande crisi economica. Nella terza lettera, Mario Peragallo riprende il tema del rischio dei militari in missione all'estero, già oggetto di un articolo recentemente pubblicato su E&P, ne discute i limiti e invita a ulteriori approfondimenti.
E&P ribadisce l'importanza delle vaccinazioni continuando a tenere aperto uno spazio di dibattito scientifico sul tema: anche in questo numero troviamo due contributi, uno di Alberto Donzelli et al. e l'altro di Stefania Salmaso con riflessioni, contrastanti, sull'obbligatorietà delle vaccinazioni e sui rischi in bambini immunodepressi. Sull'obbligatorietà e sui rischi, ma non sulla necessità di vaccinare i bambini (e gli adulti, quando necessario). Le vaccinazioni sono necessarie, sono un presidio efficace di prevenzione e vanno sostenute, ciò non toglie che si debba mantenere uno spazio di discussione anche sui limiti e sulle incertezze che riguardano questa pratica medica, così come per tutte le conoscenze scientifiche. Andrea Micheli
Un altro tema che la rivista ha sollevato è quello dell'epidemiologia della riabilitazione qui affrontato da Rosario Cocchiara et al. attraverso una revisione sistematica degli studi che hanno analizzato il ritorno al lavoro di soggetti con esperienza di tumore del colon retto. Federica Asta et al., invece, affrontano il tema degli effetti del clima sulla condizione di salute con uno studio che conferma il rischio di nascita prematura, associato a innalzamento della temperatura e inquinamento atmosferico. Gianicolo fa un interessante resoconto dello scontro tra epidemiologi e lobbisti dell'industria automobilistica che all'inizio di quest'anno ha tenuto banco sui giornali di mezzo mondo. Sul tema dell'immigrazione, Dal Zotto et al. rilevano che gli stranieri residenti in Italia hanno un maggior rischio di malattie cardiovascolari.
Nella sezione «EpiChange», segnaliamo il contributo di Andrea Saltelli che, parlando della non neutralità delle diverse forme di quantificazione, introduce un tema che in questo momento sta particolarmente a cuore a E&P (e non solo): quale valore occorre riconoscere al famoso/famigerato p-value? Nella stessa sezione Antonella Ficorilli si chiede se esista e quale sia l'etica a cui deve rifarsi la figura del cittadino scienziato, perché una cosa è certa: le nuove esperienze di citizen science devono tener conto di quanto si è costruito fin qui in tema di etica della ricerca (per poi andare oltre).
Prosegue in questo numero la pubblicazione di contributi derivati dalla collaborazione tra E&P e Ministero della salute per quanto concerne i progetti CCM che la rivista intende rilanciare: Anna Colucci et al. ci parlano del positivo programma di formazione per operatori impegnati nel contrasto alla violenza di genere, mentre Maria Luisa Moro et al., ricordando come l'Italia sia un Paese con livelli elevati di resistenza agli antibiotici, raccontano di un progetto che ha identificato criticità e proposto soluzioni per il controllo dell'antibiotico-resistenza. Altri lavori qui pubblicati aiuteranno chi si impegna nella sanità pubblica (Achille Cernigliaro et al., Chiara Orsi et al.). Rimarchiamo il valore delle rubriche, che offrono numerosi spunti di riflessione, e dei supplementi: vi invitiamo a leggere il Rapporto SENTIERI sui siti di interesse nazionale per le bonifiche arrivato alla sua quinta edizione. Buona lettura!Indice
Lettere
Editoriali
Attualità
Articoli scientifici
Interventi
Rubriche
Tutti dalla parte di Greta?
Prevenire le malattie genetiche è un interesse della sanità pubblica?
Ma... esiste il bisogno di prevenzione?
La doppia anima dei retrovirus
La Grande Riforma del 1978
Cure primarie: esperienze di sanità pubblica
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