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A cura di Paola Michelozzi
E&P 2013, 37 (2-3) marzo-giugno p. 185-0
DOI: —
Ambiente
Politica e cambiamento climatico
Politics and climate change
Fra gli scienziati c’è ormai un generale consenso sull’urgenza di intervenire sulle cause del cambiamento climatico e di mettere in atto strategie di adattamento per evitare le conseguenze più drammatiche.
Un ricercatore dell’Imperial College, Apostolos Voulgarakis, ha recentemente mostrato in Nature Climate Change1 che l’atmosfera è estremamente sensibile ai cambiamenti prodotti dall’uomo, e che le conseguenze di tali cambiamenti possono essere imprevedibili e a volte anche peggiori delle previsioni. L’articolo è incentrato in particolare sugli effetti che alcuni gas, detti short-lived climate pollutants (SLCP), hanno sulla troposfera (lo strato di 12-20 chilometri dell’atmosfera direttamente a contatto con la Terra). Questi gas, tra cui l’ozono e il metano, sono responsabili di gran parte del cambiamento climatico, e i loro effetti durano da pochi giorni fino a 15 anni; mentre altri gas, come l’anidride carbonica e i CFC, hanno un’emivita di decadi o secoli. Secondo Voulgarakis, agire sugli SLCP non risolve il problema del cambiamento climatico sul lungo periodo, ma può almeno attenuarlo e consente di guadagnare tempo per elaborare soluzioni più radicali e durature.
In un recente articolo, Anthony McMichael, l’epidemiologo australiano che per primo ha introdotto il tema degli effetti sulla salute del cambiamento climatico, riassume le prove accumulate negli ultimi anni:2 è ormai chiaro che gli effetti non sono solo quelli abitualmente identificati, ma vi sono anche numerosi effetti indiretti, come la riduzione della produttività lavorativa e l’interferenza con le attività della vita quotidiana a causa del mutamento della temperatura, ma anche le malattie mentali... Accedi per continuare la lettura
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Collaborazione ed invito
Egocreanet Cluster ,incontro 10 Sett. 2019 sesto f.no (FI) .egocreanet2016@gmail.com
Nella scienza classica la scienza aveva un comportamento universale mentre oggi con la difficolta di capire la quantistica come riferimento innovativo ed universale, la scienza si e ridotta ad opinione opinabile da chiunque perche priva di criteri condivisi e compresi universalmente. Cosi davanti ad un pericoloso cambiamento climatico molti prediligono una strategia di adattamento al cambiamento che non agisce sulle cause e i criteri di sviluppo poice tende a mantenere costanti i riferimenti paradigmatici della scienza classica anziche puntare al una profonda modifica scientifica che vada ad impattare decisamente sul cambiamento delle logiche dello sviluppo produttivo industriale ormai obsoleto. In questo Contesto di indeteminazione Egocreanet Cluster propone invece di iniziare a Ricostruire le fondamenta cognitive della nuova Scienza Bioquantica della vita su criteri di una nuova percezione paradigmatica della realta da sviluppare con modalita creative piu complesse e meno riduzioniste e lineari di quelle affermatesi nella visione "meccanica" della scienza tradizionale. Paolo Manzelli 335/6760004