Orazio Valerio Giannico, Lucia Bisceglia, Rodolfo Sardone, Francesco Addabbo, Francesco Pirotti, Sante Minerba e Antonia Mincuzzi, autori dell’articolo “The mortality impacts of greening Italy”, presentano  i risultati pubblicati su Nature Communications nel dicembre 2024.

Sono ormai ben noti i benefici di salute degli spazi verdi, ma la quantificazione di questi benefici può rappresentare una sfida da un punto di vista tecnico. In un recente articolo pubblicato sulla rivista Nature Communications, un gruppo di ricerca italiano ha provato a rispondere a questa domanda a livello nazionale.1 Tramite l’approccio della valutazione di impatto sanitario, gli autori hanno utilizzato dati pubblici Istat e satellitari provando a stimare su tutta Italia il numero di decessi potenzialmente evitabili nei 49 milioni di abitanti adulti (20 anni o più) a seguito di un ipotetico incremento del verde residenziale. L’esposizione (population weighted exposure) è stata calcolata utilizzando l’NDVI (normalized difference vegetation index) a 10 metri di risoluzione entro una distanza di 300 metri dalle abitazioni in tutti i 7.904 comuni italiani.1 Incrementando su scala nazionale il verde residenziale fino al livello attualmente raggiunto dal 25% della popolazione (target statistico), lo studio stima per il 2022 un totale di 28.433 (IC95% 21.400-42.350) morti prevenibili e 279.324 (IC95% 210.247-415.980) anni di vita persi prevenibili, pari al 5% della mortalità nei comuni considerati (sotto il target). La stima del carico di mortalità totale negli adulti varia dal 2,1% nei capoluoghi di provincia meno popolati al 6,3% nei capoluoghi di provincia più popolati... Accedi per continuare la lettura

 

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