Vi ricordate il dibattito sul potere della medicina moderna pubblicato su E&P tra il 2009 e il 2010? (Epidemiol Prev 2009(3):72-74) Era stato innescato da un articolo di Maurizio Ponz de Leon a cui erano seguiti commenti di Benedetto Terracini, Franco Berrino, Paolo Lauriola, Giancarlo Pizza e altri. C'era anche un intervento del giornalista e medico Roberto Satolli intitolato «Rischio Farmaggedon», che metteva in guardia da una medicina sempre più potente e legata a doppio filo agli interessi dell'industria. Adesso «Farmageddon» è diventato uno spettacolo teatrale prodotto dalla Fondazione Emergency.

Lo spettacolo è nato dalla collaborazione tra Patrizia Pasqui, autrice del testo e regista, Mario Spallino, l'attore che lo interpreta, e Roberto Satolli, appunto, che ha suggerito alcune idee interpretative sulla medicina d'oggi (e del futuro) e si è prestato a fare comicamente il “deus ex machina”.

Farmageddon è la prospettiva di un mondo a rovescio, dove una medicina invadente e omissiva rischia di produrre più danni che benefici; e dove la carenza di cure nelle popolazioni povere e il loro abuso in quelle ricche sono due facce della stessa medaglia, come la malnutrizione e l'obesità

Locandina dello spettacoloLo spettacolo si svolge come un talk show (“Salute a tutti!”), con un bravo presentatore ignorante che deve annunciare una nuova malattia, il test per chi ne è colpito senza saperlo, e un nuovo portentoso aggeggio per controlli quotidiani.

L'ultimo uomo sano è il vero ospite d'onore dello show (guarda il video).

Ma la trasmissione è continuamente interrotta non solo dalla pubblicità, ma da misteriose interferenze: oltre a un fastidioso grillo parlante, c'è una galleria di personaggi, dal turbochirugo al toscanaccio morto per infezione nosocomiale, da Rudolf Wirchow a un contadino straziato dalle mine, dal medico che cura i clandestini al politico della sanità.

Il messaggio conclusivo è per una sanità pubblica di qualità, equa e sostenibile.

 

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