Riassunto

Brutta bestia la statistica. A parte chi la insegna e chi la usa per mestiere (come gli epidemiologi), per il resto della gente il rapporto con il mondo delle probabilità è complicato. Complicato e scivoloso, perché si è comunque bombardati ogni giorno da informazioni e dati riguardanti tutti i campi, dall’economia alla sanità, dai tassi di disoccupazione all’incidenza dei tumori, che vengono proposti, e spesso presi, come verità assolute. Ma che invece sono spesso poco capiti, e quindi male utilizzati, in primis da chi li usa per informare.

Luana Caselli, Luca Iaboli, Grazia Lobaccaro, Marco Madoglio
Doctor G - Una graphic novel
L-INK, 2016 - 180 pagine,
20,00 euro
Disponibile sul sito: l-inkproject.com/doctor-g/

Brutta bestia la statistica. A parte chi la insegna e chi la usa per mestiere (come gli epidemiologi), per il resto della gente il rapporto con il mondo delle probabilità è complicato. Complicato e scivoloso, perché si è comunque bombardati ogni giorno da informazioni e dati riguardanti tutti i campi, dall’economia alla sanità, dai tassi di disoccupazione all’incidenza dei tumori, che vengono proposti, e spesso presi, come verità assolute. Ma che invece sono spesso poco capiti, e quindi male utilizzati, in primis da chi li usa per informare.

Eppure, basterebbe presentare questi dati in un modo più consono alle effettive capacità di percezione del cervello umano per rendere più facile la comprensione, come auspica da tempo Gerd Gigerenzer.1 Secondo il quale basterebbe, per esempio, privilegiare l’uso delle frequenze naturali rispetto a quelle relative – numeri invece di percentuali – per facilitare la comunicazione.

Ed è proprio con questo obiettivo in mente che Luca Iaboli (medico di emergenzaurgenza con un master in comunicazione scientifica) e Luana Caselli (ricercatrice in Neuroscienze che ora si occupa di grafica e divulgazione scientifica) con la collabrazione di Marco Madoglio (sceneggiatore) e Grazia Lobaccaro (disegnatrice) hanno avuto l’idea di presentare la statistica in un modo nuovo e più accattivante anche nella forma, oltre che nel contenuto: attraverso un fumetto. Meglio, una graphic novel (Doctor G, L-Ink, 180 pp, euro 20,00) costruita com un poliziesco dove il lettore, seguendo le vicende personali del protagonista, il Doctor Eric “G” Gard («professore di statistica all’Università e collaboratore a tempo perso della polizia di Berlino », ma anche un uomo dalla vita sentimentale complicata e non immune da una certa predilezione per gli alcolici), viene introdotto ad alcuni temi centrali della statistica in otto capitoli incentrati su altrettanti casi, molti dei quali reali, che spaziano dalla cronaca giudiziaria alla medicina alla sanità pubblica.

Ecco allora illustrato il potere predittivo positivo di un test nel caso dello screening mammografico (Se una donna è positiva alla mammografia, qual è la probabilità che abbia un tumore?), le nozioni di sensibilità e specificità di un test a proposito di HIV (Siamo certi che la medicina sia infallibile?), i concetti di rischio relativo e assoluto raccontando gli effetti dell’allarme “pillola di terza generazione” scoppiato nel 1995 in Gran Bretagna (Come si calcola l’aumento del rischio di contrarre una malattia?). Ma anche l’importanza della scelta della popolazione di riferimento (caso OJ Simpson) o l’errore in cui si può cadere considerando la sopravvivenza invece della mortalità nel valutare l’efficacia di uno screening (test PSA per il cancro alla prostata).

Inoltre, per chi vuole approfondire c’è una ricca appendice in cui si trovano sia un ricco apparato di note che spiegano un fumetto, o una battuta, oppure ricostruiscono un episodio, sia la bibliografia – presentata non sotto forma di noioso elenco di referenze, ma scaricabile direttamente sul proprio smartphone o tablet scansionando i codici QR.

«Volevamo comunicare concetti complessi, come quelli della statistica, in modo semplice» spiega Luca Iaboli. «Abbiamo scelto il linguaggio del fumetto per provare a coinvolgere un pubblico a digiuno di statistica, matematica e medicina e dimostrare, con esempi concreti, come i numeri possano essere ingannevoli».

Obiettivo finale? «Offrire a medici, giornalisti, e soprattutto pazienti, gli strumenti di base per informarsi, comprendere e orientarsi nella “giungla” dell’offerta sanitaria». Sì, anche ai medici, perché, come sottolinea Gianfranco Domenighetti nella Presentazione del volume: «I medici sono in grado di capire l’analisi e l’interpretazione dei risultati di solo il 21% degli articoli scientifici».2

E allora perché non introdurre Doctor G nei corsi di formazione delle professioni sanitarie? E, magari, anche nelle scuole superiori? Un po’ di alfabetizzazione statistica tra i giovani potrebbe aiutare a combattere le ludopatie più di tanti spot.

Bibliografia

  1. Gigerenzer G. Quando i numeri ingannano. Imparare a vivere con l’incertezza. Milano, Raffaello Cortina editore, 2003.
  2. Windiah DM, Huot SI, Green ML. Medicine residents’ understanding of the biostatistics and results in medical literature. JAMA 2007;298(9):1010-22.
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