Il ruolo dell’alimentazione nella prevenzione delle malattie non trasmissibili

L’alimentazione, insieme all’attività fisica, rappresenta uno degli elementi cardine di uno stile di vita sano ed è riconosciuta come uno strumento fondamentale di prevenzione primaria. Gli studi documentano che molte patologie croniche, tra cui malattie cardiovascolari, tumori, diabete di tipo II, obesità e malattie neurodegenerative, possono essere prevenute intervenendo sui fattori di rischio modificabili, come le abitudini alimentari. Un’alimentazione adeguata permette, infatti, di implementare politiche di prevenzione efficaci.

La scelta degli alimenti è un comportamento complesso, influenzato da una combinazione di fattori familiari, sociali, culturali ed economici, che a loro volta sono fortemente condizionati dal genere.1 Negli ultimi anni, sia la nutrizione sia la medicina si stanno orientando sempre più verso un approccio personalizzato che tenga conto di questi fattori. Questo approccio sottolinea l’importanza di considerare le differenze tra uomini e donne, per ottimizzare la salute e prevenire le malattie in modo più efficace.2

Differenze di genere nelle abitudini alimentari

Le differenze di genere nelle abitudini alimentari sono state oggetto di diversi studi3 condotti in diverse fasce d’età.

Per esempio, uno studio condotto su circa 19.000 studenti di 23 Paesi ha dimostrato che le donne rinunciano più frequentemente degli uomini a cibi ad alto contenuto di grassi, limitano l’uso del sale in cucina e scelgono più volentieri pasti con un alto contenuto di fibre alimentari, in particolare frutta e verdura.4 

In un altro studio su un campione costituito da più di 200.000 persone (52,5% donne), è emerso che gli uomini avevano un’assunzione maggiore di energia e avevano meno probabilità di superare il fabbisogno energetico medio stimato rispetto alle donne... Accedi per continuare la lettura

 

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