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Agata Mazzeo, Ernesto Vaggi
Treni d’amianto, binari di memoria
Storie di lavoro e lotte alle Officine Grandi Riparazioni di Bologna
Bologna, Casa Editrice Pendragon, 2021
350 pagine; 18,00 euro
ISBN 3788833643892

Il libro può essere richiesto inviando una mail a: info@afevaemiliaromagna.it

Treni d’amianto, binari di memoria racconta la storia del lavoro e delle lotte contro l’uso dell’amianto alle Officine Grandi Riparazioni (OGR) di Bologna di Ferrovie dello Stato attraverso le memorie individuali e collettive dei protagonisti di quelle vicende così legate al territorio quanto rappresentative di altri contesti in Italia e nel mondo. 
Per affrontare queste vicende, gli autori, Agata Mazzeo ed Ernesto Vaggi, propongono un’analisi antropologica e storica, fornendo al lettore un’ampia bibliografia su ambedue gli approcci. 
All’approccio antropologico, che guida i capitoli I, V e VI, è affidata l’analisi delle esperienze di vita e delle sofferenze fisiche e psichiche degli operai che hanno impresso nei loro corpi le tracce lasciate dall’esposizione alle fibre di amianto nell’ambiente di lavoro delle OGR di Bologna. Ma il corpo viene anche analizzato come espressione della capacità di agire in relazioni sociali di potere nel mancato riconoscimento delle malattie da amianto, nonché come elemento centrale nelle pratiche di attivismo e rivendicazione. L’intento è di rafforzare la memoria collettiva di una comunità che ha vissuto un disastro sociosanitario, inteso come processo caratterizzato da dinamiche culturali, sociali, politiche ed economiche legate tra loro, nonché di collegare quelle storie e le lotte per la salute e la sicurezza nel lavoro del passato alle battaglie di oggi con la vertenza amianto per gli aspetti ineludibili di giustizia sociale. 
Nei capitoli II, III e IV, l’approccio storico guida l’analisi dell’evoluzione del movimento operaio e sindacale all’interno della categoria dei ferrovieri attraverso l’esperienza delle OGR di Bologna. Un excursus storico che parte dalle prime forme associative assistenziali fino alla fondazione, nel 1907, del Sindacato Ferrovieri Italiano come strumento politico di difesa e lotta per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori, e attraversa i momenti salienti della lotta antifascista dei ferrovieri e i grandi scioperi del 1943. Esso racconta gli anni Cinquanta, Sessanta e, in particolare, Settanta, che furono anche per i lavoratori delle OGR di Bologna anni di conquiste di migliori condizioni economiche, sociali e sindacali, sospinte dai Consigli di Fabbrica e dall’approvazione dello Statuto dei Lavoratori. Da quel tessuto sociale e culturale nacquero le lotte per un ambiente di lavoro salubre e contro l’uso dell’amianto nella progressiva consapevolezza della nocività e delle malattie correlate ad amianto tra gli operai e nella comunità. 
È proprio sul tema dell’amianto che si concentrano la memoria e l’attivismo come insieme di narrazioni individuali e collettive che diventano pratiche di attivismo degli ex-operai delle OGR di Bologna e dell’Associazione Familiari e Vittime di Amianto dell’Emilia-Romagna (AFeVA ER), che rivendicano il diritto di vivere l’esperienza del ricordo e, al tempo stesso, il riconoscimento di un’ingiustizia subita. 
Questo vissuto collettivo non può essere dimenticato, non solo perché va giustamente restituito alla comunità – e, in quest’ottica, il libro si inserisce nel progetto “Le Officine della Memoria-Museo OGR: storie di lavoro, amianto e lotte per la salute” –, ma anche perché possa essere collegato con la continuità di azione di AFeVA ER impegnata a far crescere un dialogo fra culture e generazioni.
Oggi questo territorio contaminato da amianto è incluso nei siti di interesse nazionale per le bonifiche del programma di sorveglianza epidemiologica SENTIERI, coordinato dall’Istituto superiore di sanità.

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