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A cura di Valeria Belleudi e Francesco Barone-Adesi
E&P 2022, 46 (3) maggio-giugno, p. 217-218
DOI: https://doi.org/10.19191/EP22.3.A452.047
Epidemiologia Clinica - Farmacoepidemiologia
Real-world evidence e farmacovigilanza: workshop della Associazione italiana di epidemiologia e della Società italiana di farmacologia
Real-world evidence and pharmacovigilance: workshop of the Italian Epidemiological Association and of the Italian Society of Pharmacology
Nel mese di ottobre 2021, si è svolto il convegno autunnale organizzato dal gruppo di lavoro AIE Giovani dell’Associazione italiana di epidemiologia (AIE). Durante questo evento, il Gruppo di lavoro Farmacoepidemiologia di AIE insieme al Gruppo di lavoro SIF Giovani della Società italiana di farmacologia (SIF) ha tenuto il workshop intitolato “Real-world evidence e farmacovigilanza”, con l’obiettivo di presentare una panoramica dei principali studi eseguiti nella fase post-marketing del ciclo vitale di un farmaco e per valutare il suo utilizzo nella popolazione generale e il relativo profilo di sicurezza.Il workshop, moderato da Salvatore Crisafulli (Università di Verona) e Niccolò Lombardi (Università di Firenze), è stato pensato come un percorso interattivo che, partendo dagli studi condotti sui database di segnalazione spontanea per arrivare a quelli condotti sui database amministrativi (per esempio, registro delle dispensazioni farmaceutiche, archivio delle schede di dimissione ospedaliera), ha mostrato le principali fasi che portano alla generazione di ipotesi sulle diverse modalità di utilizzo e sul profilo beneficio-rischio dei farmaci nel mondo reale (real-world setting).
Farmacovigilanza e databaseLa prima relazione, a cura di Michele Fusaroli (Università di Bologna) e di Vera Battini (Università di Milano), ha descritto come i database di segnalazione spontanea rappresentino una risorsa fondamentale per generare ipotesi sul profilo di sicurezza dei farmaci. Attraverso il monitoraggio di dati real-world, infatti, questi database permettono di monitorare l’andamento temporale delle reazioni note, nonché di identificare reazioni avverse inattese perché rare o più frequenti in fasce di popolazione normalmente escluse dai trial clinici (per esempio, popolazione pediatrica, grandi anziani, donne in gravidanza o in allattamento). A partire dalla lettera scritta da McBride e pubblicata da The Lancet nel 1961, la farmacovigilanza si è costituita in sistemi nazionali e sovranazionali di segnalazione spontanea al fine di implementare al meglio lo sforzo comune volto a delineare il profilo di sicurezza dei farmaci nel mondo reale... Accedi per continuare la lettura
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