Secondo il Piano Nazionale Cronicità1 nel 2032 la quota di over65 sul totale della popolazione dovrebbe raggiungere il 27,6%, con circa 17.600.000 anziani in valore assoluto. In tale assetto demografico, è prevedibile un incremento della prevalenza e dell’incidenza delle patologie croniche, come ipertensione, diabete, scompenso cardiaco, BPCO. A livello territoriale la gestione della polifarmacoterapia nel paziente anziano è assai complessa, con un elevato rischio di inappropriatezza prescrittiva, conseguente insorgenza di interazioni clinicamente rilevanti e di reazioni avverse, e compromissione dell’aderenza e della persistenza al trattamento stesso. Pertanto, il Piano raccomanda l’introduzione nella pratica clinica corrente della ricognizione e della corretta riconciliazione farmacologica, in particolare nelle transizioni di cura dal livello ospedaliero al domicilio del paziente o alle strutture residenziali.2 

Il tema del de-prescribing è stato promosso dal gruppo di lavoro AIE farmacoepidemiologia in collaborazione con la Società italiana di farmacologia tramite un workshop che si è tenuto in occasione del convegno AIE di Padova nel 2022... Accedi per continuare la lettura

 

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