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A cura di Franco Carnevale e Alberto Baldasseroni
E&P 2022, 46 (4) luglio-agosto, p. 293-294
DOI: https://doi.org/10.19191/EP22.4.082
Storie
Raúl Harari e la cooperazione internazionale su ambiente e salute a livello globale
Raúl Harari and international cooperation on global environmental health
Raúl è nato a Córdoba, in Argentina, nel 1948. Si è laureato in medicina all’Università di Córdoba e ha lavorato come medico nella sua città. Si è trasferito in Ecuador durante gli anni della dittatura militare e ha lavorato come medico nelle zone rurali andine. Ha conseguito una specializzazione in Sanità pubblica presso l’Università Centrale dell’Ecuador a Quito e ha sviluppato uno sforzo pionieristico volto a migliorare la sicurezza sul lavoro e a prevenire le malattie professionali in collaborazione con i sindacati locali. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Medicina del lavoro e igiene industriale presso l’Università degli Studi di Milano. La collaborazione con l’Italia sarà duratura e ricca di risultati, così come quella con la Svezia, con l’Istituto di medicina del lavoro dell’Università di Linköping, diretto dal Prof. Olav Axelson, mentore di Raúl e di molti giovani ricercatori italiani.1 Grazie alla collaborazione con la Svezia, nel 1992 nasce a Quito l’Institute for the Development of Production and the Work Environment (IFA), un’organizzazione di ricerca applicata alla prevenzione nei luoghi di lavoro, che nei decenni successivi porterà all’acquisizione di nuove conoscenze fornendo basi scientifiche per la prevenzione. Raúl ha dimostrato una particolare dedizione alla collaborazione scientifica.
È noto che la cooperazione scientifica richiede l’adozione di metodologie e principi condivisi dai partner coinvolti per affrontare questioni di grande impatto per la scienza e la società. Il quadro scientifico si rafforza quando le collaborazioni bidirezionali garantiscono la condivisione e la valorizzazione delle reciproche esperienze e competenze. In questo caso, sottolineiamo che anche le persone fanno la differenza, poiché mettono a disposizione la propria professionalità, umanità, entusiasmo e l’impegno per affrontare le questioni scientifiche che riguardano le sfide sociali. Presentiamo qui l’esperienza di cooperazione fra Italia ed Ecuador sulla salute ambientale come esempio corroborante di queste evidenze e per ricordare lo straordinario contributo di Raúl, scomparso il 30 maggio 2022.
Dalla fine degli anni Novanta, il quadro di cooperazione scientifica fra i due Paesi è stato incentrato sulle questioni di salute negli ambienti di lavoro e sulla salute ambientale globale in una prospettiva di salute pubblica. Tale quadro è stato implementato con una visione condivisa di cooperazione e solidarietà tra i partner italiani e latinoamericani.
La collaborazione è stata consolidata e strutturata da tre accordi firmati dall’Istituto superiore di sanità (Unità di epidemiologia ambientale) e dall’IFA, rispettivamente nel 2003, nel 2007 e nel 2012. L’ultimo ha coinvolto anche l’Universidad Tecnológica Equinoccial di Quito, l’Inail e il Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio. Altri ricercatori e tecnici italiani di altre istituzioni sanitarie e universitarie hanno collaborato alla rete di cooperazione partecipando a indagini e formazione in Ecuador.
La cooperazione si è concentrata sulla ricerca in materia di salute ambientale,2,3 con la consapevolezza dei contesti socioeconomici locali per promuovere una prevenzione basata sull’evidenza e interventi personalizzati per migliorare le condizioni di vita e di lavoro. La cooperazione scientifica si è concretizzata in pubblicazioni in collaborazione, nella co-organizzazione e partecipazione a conferenze internazionali e in iniziative di formazione e divulgazione in Ecuador e in Italia.
Le indagini di epidemiologia occupazionale e ambientale hanno riguardato l’impatto sulla salute dell’esposizione a sostanze pericolose derivanti dall’attività industriale negli ambienti di lavoro e di vita. Gli studi epidemiologici danno particolare attenzione alle popolazioni vulnerabili come i bambini, grazie alla conoscenza approfondita dell’esposizione ambientale a molteplici agenti cancerogeni presenti in aria, in acqua, negli alimenti e nel suolo che influiscono sulla salute dei bambini in America Latina.4-6
Coloro che cooperano hanno condiviso la visione e la missione di sostenere la messa al bando dell’amianto a livello nazionale e globale. La consapevolezza degli aspetti scientifici, tecnici e socioeconomici dell’impatto dell’amianto sulla salute ha caratterizzato la cooperazione bilaterale nell’affrontare il tema della prevenzione delle malattie correlate all’amianto7,8 anche negli incontri con le istituzioni sanitarie e ambientali nazionali ecuadoriane.9
La rete di cooperazione ha affrontato questioni relative all’esposizione ai pesticidi nelle aree rurali e ai relativi effetti sulla salute10 e ai metalli in popolazioni sensibili in Ecuador,5 all’esposizione ambientale indoor e outdoor ai contaminanti nella cttà di Quito,11 agli effetti sulla salute dell’esposizione ambientale al nichel dalle emissioni delle raffinerie di petrolio in Ecuador.12 Ha, inoltre, organizzato conferenze e workshop internazionali su questioni globali di salute occupazionale e ambientale.13,14
La rete di cooperazione ha svolto anche attività di formazione verso gli studenti delle Università ecuadoriane e italiane delle Facoltà di scienze della salute e dell’ambiente. I ricercatori coinvolti nelle attività di formazione hanno anche sottolineato i legami tra la salute ambientale e le condizioni socioeconomiche di vita e i contesti occupazionali locali. Ciò è avvenuto, per esempio, nelle iniziative di formazione svolte presso la Facultad Latinoamericana de Ciencias Sociales di Quito e la Facoltà di economia dell’Università di Roma “Sapienza” nell’ambito del corso di laurea in Scienze sociali ed economiche per la cooperazione internazionale e lo sviluppo. Le attività di formazione svolte nelle città di Quito e Guayaquil, nella regione di Sucumbíos in Ecuador e in altri Paesi dell’America Latina hanno coinvolto i lavoratori e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei settori petrolchimico e del cemento-amianto, nonché dei settori agricolo e florovivaistico, per fornire loro strumenti adeguati per migliorare la sicurezza sul lavoro e prevenire le malattie professionali.9
Questa esperienza di collaborazione ha rafforzato la nostra convinzione che la cooperazione scientifica richieda un approccio interdisciplinare per applicare i risultati della ricerca in contesti locali che rispondano alle esigenze specifiche delle comunità interessate.15 Raúl è stato fondamentale per motivare e intraprendere questo approccio di cooperazione, sostenendo lo scambio reciproco di conoscenze e competenze scientifiche e promuovendo l’adozione di metodologie scientifiche solide per la specificità dei problemi locali ad alto impatto. Il suo lavoro contribuirà alla sostenibilità a lungo termine dei risultati della cooperazione. Lo ricorderemo come un eccellente scienziato, un grande uomo e un caro amico.
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