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Il libro Rame quotidiano nasce nel contesto culturale e scientifico del progetto “Area di ricerca in Valle del Serchio”, di cui la nostra rivista ha raccontato negli ultimi anni. Si tratta di un’indagine epidemiologica partecipata relativa agli effetti sulla salute dell’inquinamento ambientale dovuto alla presenza di insediamenti industriali ad alto rischio.

Nell’incipit del volume, Giulia Malavasi sottolinea l’importanza che le fonti orali e le testimonianze dirette hanno avuto nella stesura del testo. Emerge, così, una partecipazione attiva della popolazione residente nei centri coinvolti nella storia aziendale di cui si vuole narrare. Sono stati consultati anche documenti di archivio, pubblicazioni della Società metallurgica stessa, tesi di laurea e fonti bibliografiche secondarie.

L’autrice offre un quadro del contesto socioeconomico della vallata del Serchio nel periodo antecedente l’insediamento della Società Metallurgica Italiana (SMI) di Fornaci di Barga, avvenuto nel 1918. Allora, le vere industrie erano poche, ma lo scenario era stato modificato a fine Ottocento dalla produzione di energia idroelettrica e dall’arrivo della ferrovia, fattori determinanti per il futuro insediamento di imprese industriali.

Si passa poi al racconto della storia della famiglia Orlando e alla nascita della fabbrica di munizioni e armamenti di Fornaci di Barga. Viene posto un forte accento sulla nocività delle lavorazioni che danneggiavano la salute di operai e operaie: intossicazioni, ustioni, dermatiti e disturbi a occhi e mucose sono solo alcuni dei problemi rilevati da chi era al servizio della fabbrica.

L’insediamento della SMI fu il momento che ha portato la Valle verso l’epoca contemporanea e l’industrializzazione, dato che ci furono anche grandi modifiche nel tessuto ambientale e sociale. Per permettere alle maestranze di avere condizioni di vita decenti, la ditta favorì il sorgere di case popolari, spacci alimentari, scuole comunali.

La fabbrica fu poi travolta dall’arrivo della Seconda guerra mondiale, essendo lo stabilimento situato proprio lungo la linea gotica. Una curiosità: fra i lavoratori, spiccano protagonisti della lotta partigiana.

Nell’ultima parte del volume, viene data grande rilevanza alle testimonianze dirette che raccontano le vicende della SMI nel Secondo dopoguerra. Segue un excursus sulle verteze riguardanti l’ambiente di lavoro condotte dal Consiglio di Fabbrica e le lotte operaie per la salute avvenute nel corso degli anni Sessanta e Ottanta.

Ma questa volta la lotta per la salute non rimane chiusa all’interno dei cancelli della fabbrica: vengono anche istituite iniziative della popolazione residente nella valle per far fronte all’inquinamento ambientale.

L’intreccio che si snoda in questa storia fra aspetti sanitari, ambientali, lotte operaie, movimenti di popolazione e attività di medici con diverse competenze dimostra l’importanza dell’interdisciplinarietà dei saperi per poter portare avanti una ricerca scientifica che possa dare risposte alle richieste della popolazione. 

 

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