Il metodo di Piergiorgio Paterlini – scrittore e giornalista per il supplemento culturale del sabato de La Repubblica – per presentare un libro consiste nel riportare la nota redazionale scritta per il volume affiancata a note di chi recensisce. Franco Carnevale propone questo metodo per raccontare di alcune recenti letture sul tema “lavoro e salute”.

 

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Liz Hyder

Boccadorso

Basta una persona per innescare una rivoluzione

Traduzione di Marco Astolfi

Firenze, Giunti Editore, 2022

(edizione originale 2019)

252 pagine; 14,00 euro

 

Boccadorso ci porta nelle profondità di una miniera governata da regole precise. Per Newt, che ci è arrivato bambino e ricorda poco del mondo esterno, è casa. E Thomas, il minatore che l’ha preso sotto la sua ala protettrice, è la sua famiglia. È proprio l’indimenticabile voce di Newt, con il suo linguaggio strano a cui il lettore si abitua in poche righe, a raccontarci del giorno in cui tutto cambia. Alla sua camerata è assegnato un nuovo arrivato, Devlin, che porta con sé una parola mai sentita prima: rivoluzione.

 

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Pietro Di Donato

Cristo tra i muratori

Traduzione di Nicolo Manuppelli

Prefazione di Sandro Bonvissuto

Ladispoli, Edizioni Readerforblind, 2022

(edizione originale 1939)

326 pagine; 19,00 euro

 

Cristo fra i muratori, quasi un’autobiografia di Di Donato, racconta la vita degli immigrati italiani negli Stati Uniti del secolo scorso: uomini sottomessi dal sogno americano, che hanno costruito palazzi che non avrebbero abitato e che stemperano le tensioni del loro presente nella speranza di un futuro diverso, che non arriverà mai. è un popolo di muratori che lottano contro la materia, contro il fato, contro la tirannia del salario, sostenuti dalle forze elementari della loro stessa primitività e della fede in Dio.

 

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Matilde Serao

Telegrafi dello stato

Prefazione di Vincenza Alfano

Intervista di Ugo Ojetti (del 1894) a Matilde Serao

Napoli, Alessandro Polidoro Editore, 2022

(edizione originale 1884)

94 pagine; 12,00 euro

 

Matilde Serao parte dall’esperienza personale per evocare i drammi interiori imposti alle ragazze della sua generazione. La novella racconta le vicende sentimentali e professionali di un gruppo di telegrafiste le cui vite sono totalmente assorbite dal lavoro: si lavora nelle feste comandate, si lavora oltre il turno accordato, si lavora per sostituire le colleghe in difficoltà, i telegrammi sono tutti urgenti e importanti. «Quando tutti si godono la festa, noi in ufficio: il Padre Eterno si è riposato il settimo giorno, e noi non riposiamo mai».

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