Percorriamo un viaggio ideale nella cinematografia italiana dal dopoguerra ai giorni nostri per scoprire come si modifica la visione della classe lavoratrice italiana.

La «settima arte» non rimane mai neutrale: a volte più votata al realismo, altre proponendo immagini simboliche, mostra la classe operaia nella sua miseria, nella sua oppressione, nella sua disillusione, spesso ne addita vizi e debolezze, ma ne loda anche la forza morale e fisica, la passione, la sincerità negli affetti.

In un intreccio di cinema e letteratura, fanno da guida a questo percorso le immagini dell’artista visivo Gianni Dorigo, il quale, prendendo ispirazione dai film citati, rappresenta simbolicamente la situazione lavorativa italiana degli ultimi 70 anni proponendo opere d’arte che assumono una propria indipendenza concettuale.

 

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