Commenti e apprezzamenti

Appare difficile interpretare e commentare dal di fuori il sottotitolo dell’opera Dissolvenza in bianco; è pensabile che esso faccia riferimento a quell’effetto che si produce quando sull’evanescenza progressiva di un’immagine se ne sovrappone un’altra e che lo stesso effetto sia riproposto dalle autrici a proposito di alcune immagini delle loro tavole che bene rappresentano l’evoluzione o la sintesi di idee e sentimenti alle volte difficili da esternare o da comunicare in maniera completa.

È giusto invece sostenere con una certa sicurezza che questo lavoro sull’Eternit risulta complessivamente di grande efficacia, seducente oltre per i contenuti anche per il modello narrativo, una graphic novel, una “storia a fumetti” che utilizza le mezzetinte e richiama la pittura Gerhard Richter. È uno strumento aggiornato, preferito nella comunicazione da molti, specie tra i più giovani; è importante perché mette assieme riflessioni e dialoghi raffigurati, oralità e scrittura, visione e lettura, oggettività e soggettività diretta e mediata.

Le altre storie a fumetti

Il modello ha maturato ormai una certa esperienza a partire dagli anni Settanta negli Stati Uniti con autori ormai mitici come Art Spiegelman, Marjane Satrapi, Craig Thompson, ma anche in Italia con gli esempi di “fumetto- verità”  proposti dal Corriere dei ragazzi, specie negli anni 1972-1975, e con quel capolavoro di Alfredo Chiappori che è Storie D’Italia 1848-1896  del 1977 ma riedito in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia (BlackVelvet Editrice, Firenze 2011).

Per quanto riguarda specificatamente i temi della salute e della sicurezza sul lavoro la casa editrice BeccoGiallo di Ponte di Piave (Treviso) ha pubblicato delle notevoli fumetto-storie: Marcinelle, storie di minatori (di I. Mavric e D. Pascutti, 2006); Porto Marghera, la legge non è uguale per tutti (di C... Accedi per continuare la lettura

 

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