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A cura di Ursula Kirchmayer, Valeria Belleudi e Francesco Barone-Adesi
E&P 2021, 45 (5) settembre-ottobre, p. 425-426
DOI: https://doi.org/10.19191/EP21.5.P425.117
Epidemiologia Clinica - Farmacoepidemiologia
Attribuzione delle Defined Daily Dose (DDD) non stabilite dall’OMS: l’esperienza toscana e la nascita del gruppo di lavoro italiano sulle DDD
The assignment of Defined Daily Dose (DDD) not established by WHO: the Tuscan experience and the new Italian working group on DDD
La dose definita giornaliera (defined daily dose, DDD) è stabilita dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come la «dose di mantenimento giornaliera media di un farmaco utilizzato per la sua indicazione principale nell’adulto».1 Il Centro collaborativo OMS per le statistiche sui farmaci di Oslo2 attribuisce la DDD ai principi attivi o combinazione di principi attivi sulla base dei dosaggi utilizzati negli studi clinici e approvati dagli organismi nazionali di registrazione dei farmaci. Il principio attivo (o combinazione di principi attivi) viene identificato usando il sistema di codifica noto come “classificazione anatomica terapeutica chimica” (ATC). Inoltre, il sistema ATC/DDD è dinamico, per cui può essere soggetto ad aggiornamenti periodici man mano che aumenta l’esperienza sulle posologie dei farmaci adottate nella pratica clinica.3 La DDD è un’unità di misura utilizzata per quantificare in maniera approssimativa il numero di dosi giornaliere di un principio attivo (o di una determinata combinazione di principi attivi) consumate nella popolazione. Tuttavia, uno stesso principio attivo può essere contenuto in specialità medicinali differenti che possono avere formulazione, dose, posologia e/o indicazioni differenti tra loro: in casi come questo, lo stesso principio attivo può essere prescritto e utilizzato con dosi giornaliere significativamente diverse rispetto alla DDD assegnata... Accedi per continuare la lettura
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