Il tumore del colon retto, con quasi 60.000 nuovi casi stimati all’anno, è tra i tumori a maggiore incidenza nella popolazione italiana e rappresenta la seconda causa più frequente di decesso per neoplasie sia fra gli uomini sia fra le donne. Abbastanza rara prima dei 40 anni, colpisce più frequentemente dopo i 60 anni di età. Fortunatamente la sopravvivenza migliora nel tempo grazie ai progressi in campo terapeutico e della diagnosi precoce.

La ricerca di sangue occulto nelle feci (SOF) e l’endoscopia digestiva (colonscopia e rettosigmoidoscopia) sono i principali test di screening per la diagnosi precoce in pazienti asintomatici in grado di diagnosticare oltre il 50% dei tumori negli stadi più precoci, quando sono più elevate le probabilità di guarigione. Per questa ragione, in Italia il Ministero della salute raccomanda alle ASL di organizzare programmi di screening rivolti alla popolazione in età 50-69 anni, che offrano l’esame di ricerca del SOF con frequenza biennale o l’esecuzione della rettosigmoidoscopia o colonscopia (la cui cadenza non è stata definita in modo univoco).

La maggior parte delle ASL offre il test per la ricerca del SOF ogni due anni alle persone tra i 50 e i 69 anni, alcune ASL offrono la rettosigmoidoscopia una volta alle persone tra i 58 e i 60 anni.

Il sistema PASSI rileva informazioni sulla copertura dello screening colorettale, sia nell’ambito di programmi organizzati dalle ASL, sia su iniziativa spontanea (tramite la raccolta dell’informazione su aver sostenuto o meno il costo totale dell’esame o del ticket).

La copertura media nazionale dello screening colorettale è molto lontana dall’atteso: dai dati PASSI 2014 solo il 43% della popolazione target (50-69enni) riferisce di essersi sottoposta a scopo preventivo a uno degli esami (SOF, negli ultimi due anni, oppure colonscopia o rettosigmoidoscopia, negli ultimi cinque anni) per la diagnosi precoce dei tumori colorettali.

Rilevante è il gradiente geografico Nord-Sud: la copertura dello screening colorettale raggiunge valori più alti fra i residenti al Nord (64%), ma è significativamente più basso fra i residenti del Centro (44%) e del Sud e Isole (23%).

Dal 2010 al 2014 in tutto il Paese si registra una crescita lenta ma significativa della quota di persone che si sottopongono a screening colorettale a scopo preventivo e nei tempi raccomandati... Accedi per continuare la lettura

 

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