La prevalenza di donne sottoposte a isterectomia passa dallo 0,6% nella fascia d’età 40-44 anni al 6,6% nella fascia 60-64 anni. A parità di età e di condizioni economiche, il rischio di aver subito un’isterectomia è doppio tra le donne con nessun titolo di studio o con licenza elementare rispetto alle donne laureate. Significative differenze in eccesso sono state riscontrate anche a carico delle donne straniere rispetto alle italiane, e delle donne non occupate rispetto a quelle con un lavoro, anche precario.

L’isterectomia, un intervento importante per frequenza e possibilità di complicanze, è considerata tra i trattamenti a rischio di uso inappropriato, perché caratterizzata da tassi altamente variabili tra Paesi diversi, tra aree nello stesso Paese, tra ospedali, nel tempo e per stato sociale.

I dati PASSI 2008-2015 mostrano che la prevalenza di donne che hanno subito un’isterectomia è associata al livello di istruzione. Si ritiene che la decisione di effettuare l’intervento sia influenzata soprattutto dalle preferenze del ginecologo e dalla disponibilità della donna a sperimentare trattamenti alternativi. Protocolli e criteri evidence-based potrebbero ridurre la variabilità non attribuibile a cause mediche.

ep5-2016-381.pngTasso di donne sottoposte a isterectomia, per condizioni socioeconomiche*
*102.000 donne tra 25 e 64 anni intervistate nel periodo 2008-2015 riguardo allo screening per la cervice uterina hanno dichiarato di non aver mai effettuato un test, poiché avevano subito un’isterectomia parziale o totale in passato. 

 

 

 

 

 

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