Al signor ministro della Sanità, RomaAl signor Assessore alla Sanità, Regione Puglia, BariAl signor Direttore generale, AUSL Brindisi 1Al signor Sindaco di Brindisi,per la conferenza dei sindaciAl signor Direttore ISPESL, RomaAl signor Direttore dell’INAIL, BrindisiAl signor Direttore INPS, Brindisie pc,Al signor Procuratore della Repubblica, Brindisi

Brindisi, 28.05.2001

I dati recentemente divulgati dalla sezione italiana dell’Organizzazione mondiale della sanità sulle aree ad alto rischio di crisi ambientale, tra le quali è compresa la città di Brindisi insieme ad altri tre comuni limitrofi (S. Pietro Vernotico, Cellino, Torchiarolo), hanno confermato, nel periodo esaminato, un eccesso di mortalità per tumori polmonari e del sistema emolinfopoietico nella popolazione maschile del capoluogo rispetto alla media regionale. Tale dato suggerisce di indagare se un simile sbilanciamento non dipenda da una componente occupazionale. La presenza di cancerogeni all’interno delle centrali termoelettriche è una situazione acclarata fin dagli anni ottanta: idrocarburi policiclici aromatici, asbesto (amosite), idrazina, policlorobifenili, cromo, nichel e berillio, sono stati rilevati durante indagini negli ambienti di lavoro degli impianti termoenergetici e tale reperto ha spinto epidemiologi di differenti scuole a sottoporre le coorti di lavoratori, specialmente quelle impiegate da più tempo, a studio di mortalità e morbilità giungendo, in alcuni casi, a rilevare eccessi significativi di alcune neoplasie come quelle polmonari... Accedi per continuare la lettura

 

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