Rubriche minuti di lettura
A cura di Dolores Catelan, Anniable Biggeri, Fabio Barbone
E&P 2011, 35 (3-4) maggio-agosto, p. 236-240
DOI: —
Biostatistica - Metodi
Potenza e dimensione dello studio (cosa c’è di sbagliato nel calcolo post hoc della potenza)
Power and study size (what’s wrong in post hoc power evaluation)
Lo spostamento di attenzione da una pratica ormai ridotta a una serie di comportamenti automatici, l’esecuzione di un test d’ipotesi con il suo corredo di valori di p e risultati statisticamente significativi, all’uso degli intervalli di confidenza richiede che siano affrontati tutti i punti in cui la statistica viene utilizzata nella ricerca epidemiologica. Nelle precedenti rubriche abbiamo cercato di illustrare come trattare l’incertezza campionaria e mostrato come usare la probabilità a posteriori e il suo ruolo nel caso dei confronti multipli (il cosiddetto q-value).1
Discutiamo in questa rubrica del calcolo della potenza e della dimensione dello studio. Si definisce potenza la probabilità di dichiarare significativo un test sotto ipotesi alternativa, ed è il complemento a uno della probabilità di errore di secondo tipo. Per essere calcolata bisogna che sia specificato il livello di significatività e che sia specificata l’ipotesi alternativa.
Nell’impostazione di Neyman-Pearson viene infatti specificato il livello di errore di I tipo (probabilità di dichiarare significativo un test sotto ipotesi nulla) e il livello di errore di II tipo... Accedi per continuare la lettura
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