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A cura di Luigino Dal Maso e Emanuele Crocetti
E&P 2011, 35 (1) gennaio-febbraio, p. 59-0
DOI: —
Sorveglianza - Registri
Anche i dati di sorveglianza confermano: il diabete è associato allo svantaggio economico-sociale
Nel triennio 2007-09, l’8% degli intervistati (40-69 anni) ha dichiarato di avere il diabete. La proporzione è in linea con le stime di altre fonti informative.
La prevalenza è significativamente più alta negli uomini, 9% vs 7% nelle donne, nelle persone con età compresa tra 50 e 69 anni (11%) rispetto a quelle più giovani (3%), nelle persone con bassa istruzione (11% vs 5%) e in quelle che dichiarano molte difficoltà economiche (9% vs 6%). Ha il diabete il 17% degli obesi contro il 4% dei normopeso e il 10% dei sedentari rispetto al 7% delle persone che svolgono almeno qualche attività fisica; è, inoltre, presente un gradiente territoriale (Nord 6%, Centro 8%, Sud 10%).
Le associazioni rilevate si confermano significative in un modello multivariato che comprende tutte le variabili prese in esame.
I determinati socio-economici si confermano fattori di rischio significativi per il diabete, patologia con un carico assistenziale e una ricaduta economica importanti per il sistema sanitario. Di questo si dovrebbe tenere conto nelle politiche nazionali e regionali di programmazione per assicurare la maggiore efficienza, flessibilità ed equità del sistema.
MetodiDal 2007 è attivo un sistema di sorveglianza della popolazione adulta, PASSI, che rileva in continuo la frequenza dei fattori di rischio per le malattie croniche, legati ai comportamenti individuali, e l’adesione alle misure di prevenzione.
Un campione di residenti di 18-69 anni viene estratto con metodo casuale stratificato dalle anagrafi sanitarie delle ASL di tutte le 21 Regioni/Province Autonome italiane... Accedi per continuare la lettura
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