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COVID-19; Sanità pubblica - 17/06/2022 17:25
Sottosegretario Costa, ha preso bene le misure?
Caro Sottosegretario, non possiamo certo esimerci dal ringraziarla e dall'apprezzare tutto l'impegno e la dedizione che dal 1° marzo 2021 le ha necessitato il suo incarico alla Sanità.
Ma ci permetta di chiederle su quali misure Lei ha ritenuto opportuno progettare per i prossimi giorni l'eliminazione dell'obbligo all'isolamento dei contagiati da Covid-19, come oggi ne dà notizia la maggior parte dei quotidiani.
I dati del suo Ministero ci dicono che vengono registrati 40.000 casi al giorno e questi aumentano del 40% ogni settimana, non si sa per quante settimane. E oltre a questi casi registrati sappiamo da più testimonianze che ce ne sono almeno altrettanti, se non più, che, pur positivi, si sono autodiagnosticati con un tampone fai-da-te e quindi non rientrano nelle statistiche.
Ci sono comunque oggi 600.000 positivi diagnosticati, cioè uno ogni cento italiani, e non sono per la maggior parte malati gravi, ma neppure malati immaginari, e questo numero di contagiati è destinato ad aumentare di giorno in giorno.
La maggioranza dei contagiati non è fatta di bimbi e di anziani, ma da persone di mezza età che costituiscono le fasce di popolazione "attiva": il 71,2% sono tra i 20 ed i 69 anni di età e quindi la loro indisposizione ha compromesso per alcuni giorni le loro attività produttive.
Si dice che si stia diffondendo la variante Omicron 5 che avrebbe, anche se noi abbiamo delle perplessità al riguardo, una contagiosità pari al morbillo con un R0=18, cioè ogni contagiato sarebbe in grado, se non isolato, di contagiare diciotto altre persone. Se fosse vero questo livello di contagiosità, lasciando la popolazione senza alcuna forma di contenimento, i positivi aumenterebbero della metà ogni giorno. Ma limitando a quanto stiamo misurando e cioè un aumento del 50% ogni settimana, questa sarebbe la previsione da qui a fine agosto: oltre i tre milioni di contagiati. Non crediamo però in questa previsione catastrofica, ma qualcosa di simile potrebbe accadere seppur su scala ridotta.
Non siamo certo in una fase di emergenza ospedaliera, ma ogni giorno ci sono nei reparti 4.500 letti occupati da degenti positivi al Covid e questi sono in aumento. Gli ingressi nei reparti di terapia intensiva sono attualmente una media di venti malati, e non è certo poco anche se molto meno di quando se ne contavano a centinaia al giorno (324 ingressi il 17 marzo 2021).
Anche la mortalità si è sensibilmente ridotta e adesso possiamo considerare che la letalità dei casi diagnosticati si aggiri sul 3 per mille positivi, e non sono tutti molto anziani, il 35,5% dei positivi deceduti ha una età inferiore agli 80 anni.
se consideriamo la mortalità generale che è di circa 1.850 decessi al giorno su una popolazione di 60 milioni di abitanti circa, otteniamo un valore dello 0,03 per mille, cioè cento volte inferiore alla letalità dei positivi.
Caro sottosegretario, riguardi per favore le misure dell'epidemia e consideri bene se sia proprio il caso di togliere l'obbligo dell'isolamento dei contagiati! che anzi forse è necessaria una più efficacia campagna informativa per far crescere la responsabilizzazione della popolazione.
Commenti: 2
1.
Quando finisce la pandemia?
Dal momento che mi sembra piuttosto in linea con l'argomento in discussione, condivido l'articolo di Ioannidis sulla fine della pandemia.
A un certo punto dovremo pur decidere su che cosa voglia dire "convivere con il virus".
“The gargantuan attention in news media, social media and even scientific circles should be tempered. Public health officials need to declare the end of the pandemic. Mid- and long-term consequences of epidemic waves and of adopted measures on health, society, economy, civilization and democracy may perpetuate a pandemic legacy long after the pandemic itself has ended.”
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/eci.13782
2.
Quando finisce la pandemia?
Dal momento che mi sembra piuttosto in linea con l'argomento in discussione, condivido l'articolo di Ioannidis sulla fine della pandemia.
A un certo punto dovremo pur decidere su che cosa voglia dire "convivere con il virus".
“The gargantuan attention in news media, social media and even scientific circles should be tempered. Public health officials need to declare the end of the pandemic. Mid- and long-term consequences of epidemic waves and of adopted measures on health, society, economy, civilization and democracy may perpetuate a pandemic legacy long after the pandemic itself has ended.”
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/eci.13782
Si dice solitamente che da epidemia si passa ad endemia quando è terminata la fase acuta della circolazione dell’agente patogeno e si è trovato un equilibrio perdurante di "convivenza". Noi oggi conviviamo con numerose malattie infettive, ma per la loro maggioranza conserviamo l'obbligo dell’isolamento ovvero continuiamo ad adottare misure precauzionali. Convivere con il virus significa trovare le modalità per cui il virus minimizzi complessivamente gli effetti nocivi sulla collettività, in termini sia di salute sia di socialità, sia di economia, ecc. e non certo significa peró lasciargli tutte le capacità di diffondersi. Sopratutto è indispensabile continuare a fornire informazioni ed indicazioni che responsabilizzino la popolazione. Soprattutto non vogliamo dover tornare ai provvedimenti resisi necessari durante questi primi due anni!