Dire che il Covid ormai sia diventato solo una banale influenza sembra non porti così bene! Ci aveva provato Zangrillo nel 2020 e l'autunno fu devastante, ci si sta provando Bassetti e sembra rischi di andare ancora peggio.

Oggi l'epidemia da Sars-Cov-2 , grazie ai vaccini, crea problemi minori alla maggioranza di chi si contagia, ma gli esiti seri sono tutt'altro che spariti. Tra le persone prevalenti positive, circa il dieci per mille ricorre alle cure ospedaliere contro il due per mille della popolazione generale, e mentre tra la popolazione generale muore ogni giorno una persona su trentaduemila, tra la popolazione positiva al Covid i decessi sono uno su ottomila, cioè quattro volte tanto! E si consideri che la popolazione dei positivi è una popolazione un po' più giovane della popolazione generale italiana. quindi dovrebbe ricoverarsi e morire di meno. Vi è poi il problema del Long Covid che sembra comporti molti problemi ad una quota significativa di persone che si sono contagiate che non è ancora del tutto definito e misurato.

Dire che il Covid non fa nulla è come se si dicesse: "non crediate che i funghi possano essere pericolosi", se ne mangiano tanti e se ne vendono in tutti i supermercati! Ma se si può riconoscere il fungo velenoso, anche mortale, come l'Amannita Falloide, e quindi evitarne il consumo, non è così per i contagi da virus, che possono portare a gravi conseguenze senza poterle prevedere e quindi evitare. Ma il singolo clinico vede semmai solo casi di lievi disturbi da funghi, e praticamente quasi mai i casi di avvelenamenti seri, quindi se non ci fossero dei micologi potrebbe ritenere che non ci sia mai pericolo di avvelenamento grave da funghi. Così è per i contagi Covid: si vedono i tanti casi asintomatici e paucisintomatici ma raramente tra i propri pazienti al medico capita di vedere casi gravi da Covid e così si afferma che ormai il Covid non è più un problema. Ma gli epidemiologi purtroppo non dicono altrettanto!

E poi l'influenza è un malanno stagionale molto contagioso come il Covid, forse anche più, ma solitamente si sviluppa e termina nel giro di poche settimane, mentre l'epidemia di Covid, soprattutto nel 2022, non ha dato tregua per tutto l'anno manifestandosi con ondate successive anche nei mesi più caldi. E oltretutto non è che l'influenza sia sempre uno scherzo, socialmente rappresenta una malattia tutt'altro che trascurabile. Quest'estate più volte si è scritto che ci si doveva preparare all'autunno, che avrebbe potuto manifestare una ripresa importante dell'epidemia ed infatti ci si è preparati ... eliminando da ottobre qualsiasi misura di contenimento tranne le sole mascherine in ambiente sanitario.

Qual è oggi allora la situazione? si prevede un futuro quasi calmo o c'è rischio di futuro agitato o addirittura un possibile tsunami? Se si guardano i valori dell'incidenza settimanale non si direbbe ancora che, nonostante la pendenza della curva di crescita, si sia all'inizio di una ondata molto importante. Il 29/9 i contagi sono stati 37.522 con una media degli ultimi sette giorni di 27.312. Il 5 luglio di contagi erano stati contati 132.274 con una media della settimana che ha raggiunto il massimo il 10 luglio con 96.684 contagi. Quindi adesso a fine settembre la situazione è a un quarto di quella di inizio luglio, ma ciò che più preoccupa è il ritmo di crescita indicato dall'indice RDt.

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I contagi infatti da una settimana all'altra stanno crescendo a più del 50%; se continuasse così, a fine ottobre la media della settimana supererebbe i 200.000 contagi al giorno!

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Speriamo che la crescita non continui ad essere così intensa come adesso e che quindi queste previsioni possano a fine ottobre risultare non del tutto veritiere, ma non aspettiamoci che la realtà futura possa risultare molto differente.

Al di là dei problemi di salute si consideri che con 200.000 contagi al giorno ci saranno costantemente più di un milione di lavoratori assenti per malattia e anche solo questo è un costo sociale molto elevato di questi tempi. I ricoverati in ospedale poi potrebbero essere come sempre circa l'1% dei positivi prevalenti, cioè circa 15.000, che è il 10% di tutti i ricoverati. Infine tra tre o quattro settimane i decessi potrebbero di nuovo aumentare molto arrivando a metà novembre anche a 500 al giorno se i contagi saranno duecentomila e la letalità al 2,5 per mille.

Speriamo che questo scenario da tsunami non si avveri per quanto vi siano tutti i segnali di sviluppo in tal senso. Ci si deve chiedere però se, in una situazione come questa, sia veramente saggia e corretta la scelta del Governo uscente di non far nulla e di non rinnovare neppure l'obbligo delle mascherine se non negli ambienti sanitari. E speriamo che il Governo entrante ci ripensi, ma le dichiarazioni di alcuni nuovi eletti ci fanno temere, ahimè, il contrario. In questo caso il virus ringrazierà sentitamente...

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