POST del BLOG MADE in blog minuti di lettura
Malattie trasmissibili; Sanità pubblica - 09/03/2022 16:56
La mamma lo diceva sempre di non uscire troppo presto dopo esser sfebbrati! Ma ancora una volta non l’abbiamo ascoltata!
Diverse settimane fa mi è capitato di volermi dare una regolata ai capelli e di essere andato dal mio solito barbiere, ma la serranda era abbassata e non era di lunedì. Sono tornato dopo tre giorni ed era sempre chiuso. Ho pensato che anche lui fosse stato contagiato dal SARS-CoV-2, ma non era così! Aveva preso solo una "banale" influenza e appena sfebbrato, per non perdere i clienti, si era subito recato al negozio e, ahimè, l'influenza è diventata broncopolmonite: venti giorni di chiusura!
Mi sembra che l’Italia faccia come il mio barbiere: sembrava che stessimo guarendo di COVID-19 e per non perdere l'occasione della crescita economica abbiamo fatto come se tutto fosse finito e, anzi, abbiamo previsto per i giorni futuri maggiori aperture. E, ahimè, adesso la stiamo pagando! E non era la prima volta ... era già successo anche l'anno scorso proprio di questi tempi, qualche settimana prima: errare humanum est, perseverare diabolicum!
Erano giorni che temevamo che accadesse e lo avevamo detto e scritto! Ma venivano dati ufficialmente annunci rassicuranti! Il report esteso dell'Istituto Superiore di Sanità che porta la data del 2 marzo, ma è stato pubblicato il 4 marzo, non fa alcun cenno alla situazione che già si stava delineando e confermava la discesa dell'incidenza settimanale.
È evidente che non disponiamo di un sistema capace di anticipare l’alert per quanto sta accadendo. Noi avevamo creato questi due grafici che invece evidenziavano molte preoccupazioni:
L'elaborazione di un ciclo trend esponenziale, creato sui dati dal 7 al 21 febbraio, evidenziava chiaramente un aumento dei residui (cioè un peggioramento rispetto al modello stesso) a partire dal 28 febbraio. Ancora più chiara era l'indicazione che veniva dall'indice RDt che già aveva avuto un primo incremento dal 12 febbraio e, dopo un momentaneo rallentamento, una ulteriore chiara ascesa dal 28 febbraio sino a certificare il termine della decrescita salendo a 1,01.
E adesso? C'è subito chi trova il colpevole e sui media esce l'annuncio che tutto è dovuto alla variante Omicron 3. Troppo facile dar sempre la colpa a chi attacca e mai a chi deve difendersi! Certamente le varianti del virus non hanno sinora aiutato a contenere l'epidemia, ma non è solo tutta colpa loro.
La colpa è del barbiere che dà più importanza al suo negozio che alla sua salute. L’equilibrio tra salute ed economia è un equilibrio complesso che si deve coniugare sia a livello collettivo sia a livello individuale. Nella nostra mentalità, talvolta chiamata non so se propriamente "latina", ciò che non è proibito lo si può fare e "quindi" non fa male; un po' come il fumare: non è proibito e "quindi" perché non farlo? C'è una sola soluzione per salvare economia e salute: ridurre le proibizioni e gli obblighi ma aumentare la consapevolezza e la responsabilità personale.
Cosa sarà necessario allora fare nei prossimi giorni?
- innanzitutto non abbandonare il monitoraggio, anche quello più tempestivo della Protezione Civile, e accogliere le indicazioni metodologiche per affiancare agli attuali metodi di monitoraggio quelli ad esempio suggeriti dall'Associazione Italiana di Epidemiologia;
- avviare delle campagne informative per far capire quanto l'epidemia sia ancora tra di noi e quanto sia quindi indispensabile che ciascuno si faccia carico di attivare tutte le necessarie precauzioni;
- non abbandonare, né affievolire, la campagna vaccinale e non far intravvedere un termine dell'obbligo vaccinale e inoltre affrontare la valutazione della eventuale necessità di futuri richiami;
- mantenere tutte quelle forme di contenimento che, seppur creino fastidi e limiti alle libertà, non determinano effetti negativi per l'economia;
- sviluppare i servizi di igiene e prevenzione per rendere al più presto possibili, quando il numero dei casi sarà più contenuto, tutte le operazioni di contact tracing;
- dare nuovo impulso ai servizi sanitari garantendo la loro flessibilità di fronte alle nuove emergenze;
- smettere di utilizzare le questioni dell'epidemia solo per creare nuovi consensi politico-elettorali.
Ce la faremo? spero di sì ... così riaprirà il barbiere e potrò farmi dare una regolatina ai capelli ...
Commenti: 3
2.
segnalazione grave e preoccupante, però per favore stiamo in tema
La segnalazioine di Vito è una segnalazioine di come il sistema sanitario possa creare problemi invece che risolverli! La burocrazia è inevitabile in un sistema complesso, però non deve mai accanirsi in questo modo! Speriamo che il problema si risolva perché per un lavoratore 400 € non sono noccioline.
Però vorrei dire a Vito e a chiunque altro di rimanere per favore sul tema del blog anche perché questa stessa segnalazioine probabilmente avrebbe maggiore impatto se fatta in un altro ambito e non dove ci si occupa di analisi epidemiologiche.
Mi permetto invece di osservare come sarebbe molto opportuno ed interessante che in questo blog ci fossero diversi commenti sui temi trattati, commenti per arricchire, discutere, criticare, ma comunque per aiutare a capire meglio ciò che sta succedendo.
Grazie se vorrete intervenire, anche con poche parole ma "in tema".
1.
lavoratori che si assentano
una lavoratrice "care giver" presenta sintomi fa il tampone è positiva;
sta a casa ma non riesce a contattare il medico di base anche perchè ne ha scelto uno fuori comune perchè nel suo c'è un "problema" di medici no vax sospesi...
a fine mese si vede decurtata la sua paga di 400 euro !
la sua condizione verosimilmente non è stata segnalata nè all'Inps nè all'Inail;
dall'Inps mi dicono:
si può fare una segnalazione tardiva ma:
se quarantena in asintomatico il governo dal primo gennaio non da copertura economica
se sintomatica il certificato tardivo può non essere accolto o probabilmente non viene accolto
molte informazioni le ho raccolte io che sono un medico; la lavoratrice che proviene da un paese dell'est europa ha solo capito che il salario è decurtato
questa confusione in particolae per chi "non sguazza nell'oro" potrebbe indurre a non rispettare la quarantena, lavorare in nero ecc. oltre a "disturbare" (con perdite di tempo) le persone che vengono coivolte e cercano di dare una mano anche per dovere deontologico...
vedremo se la lavoratrice riuscirò a recuperare...sai com'è 400 euro con le bollette che fioccano non vorrei che mancassero anche i soldi per mangiare.
Grazie della attenzione.
Vito Totire , medico del lavoro
3.
replica
vedo solo ora la risposta di cesare Cislaghi; comprendo l'invito a essere più aderenti al tema proposto di volta in volta; tuttavia credo che la "confusione" che abbiamo constatato nel riconoscere il confine tra malattia professionale e malattia comune si di stretta competenza della epidemiologia; ha ragione Cisalghi : i mio è stat uno sfogo da indirizzare ad altri interlocutori (cosa che comunque è stata fatta); alla fine la lavoratrice, immigrata, "povera" , cargiver, non è stata risarcita nè dall'Inail nè dall'Inps; poi è arrivato il caro-bollette...tutto questo distress produce malattia...
Complimenti per il vostro lavoro, continuerò a leggere con grande intenzione e interesse.
Vito Totire