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Malattie infettive; Sanità Pubblica

Covid: non se ne vuol proprio andar via
Stash convince più di Schillaci! Il cantante Stash del gruppo dei The Kolors ha dovuto rinunciare a un concerto con migliaia di persone perché si è contagiato con il virus SARS-Cov-2 e lo racconta in un video su Facebook.
La sua testimonianza è interessante soprattutto quando racconta che molti gli dicono che non può essere Covid perché il Covid è finito e quindi la sua sarà solo una influenza estiva. E invece lui chiarisce che ha fatto il tampone che è positivissimo e ha purtroppo perso gusto e olfatto e questo gli dà enorme disagio, e di Covid se ne intende perché lo aveva già avuto aggravandosi con una polmonite bilaterale che aveva richiesto di ossigenazione forzata. Insomma, il Covid sembra proprio che non abbia nessuna intenzione di andarsene via e noi non siamo stati sinora capaci di cacciarlo per sempre! Per fortuna sembra che oggi contrarre questo virus porti più raramente a conseguenze gravi come avveniva un tempo, ma purtroppo la malattia spesso non è una passeggiata!
Oggi i dati dell’Istituto Superiore di Sanità ci dicono che molti contagi sono addirittura asintomatici o paucisintomatici, ma ci sono anche molti casi ricoverati in ospedale e anche in terapia intensiva. I decessi sono fortunatamente pochi, circa uno al giorno (30 nelle ultime 4 settimane) e riguardano per lo più i soggetti fragili con pregresse gravi patologie. Nessun allarmismo, quindi, ma anche nessun negazionismo, per favore. Il Covid c’è ancora e i contagi da inizio luglio stanno inesorabilmente crescendo. Questi dati pubblicati dal Ministero ogni settimana sino al 27 agosto:


I contagi rilevati sono certamente un numero molto sottostimato perché ormai vengono registrati solo i tamponi effettuati nei pronto soccorso e non a tutti i pazienti ma solo ai sintomatici o ai malati che devono essere ricoverati in reparti con soggetti fragili.


Comunque, anche i ricoverati positivi al virus aumentano mentre i tamponi registrati erano diminuiti sino a ferragosto per poi nuovamente aumentare.


Allora dobbiamo dirci che il Covid c’è ancora ma non è più la pandemia. Oggi occorre una gestione prudente della situazione che prenda atto della crescita dei contatti e si chieda qual è la ragione della crescita, cercando così di contenerne l’ulteriore sviluppo.
Bisogna innanzitutto dire con chiarezza alla popolazione come stanno le cose riconoscendo che attualmente la rilevazione dei contagi ha molte criticità e li sottostima enormemente, e il problema Covid, come per altre malattie, non si risolve certo diffondendo dati sottostimati senza neppure ipotizzare l’ampiezza della sottostima. Se oggi si registrano in una settimana poco più di mille casi, i contagi reali quanti potranno essere? Diecimila, ventimila, quanti? Perché si tace che il Covid e tutt’altro che sparito?

Da inizio Pandemia abbiamo messo a disposizioni di chiunque lo voglia utilizzare un sistema di analisi dei dati ufficiali forniti dal Ministero della salute, il sistema MADE (Monitoraggio ed Analisi dei Dati Epidemiologici), affiancato da questo Blog che state leggendo (MADE in Blog) dove si commenta e si discute via via dell'andamento dell'epidemia.
Dobbiamo ancora chiederci che si può fare per sconfiggere questo virus o perlomeno contenerne la crescita, cosa che oggi non può tanto esser fatto con delle azioni di sanità pubblica, con provvedimenti come quelli usati durante le fasi calde della pandemia (lockdown, Green Pass, obbligo di mascherine), e allora che fare?
È la stessa popolazione che deve prender atto del problema e se ne deve far carico, le istituzioni però devono esortare le persone ad assumere dei comportamenti corretti. Le persone devono capire che se si è contagiati non si deve fregarsene di rischiare di contagiare gli altri e l’unico modo per non farlo, o per ridurne il rischio, e quello di porsi in auto isolamento.
La popolazione deve ricevere informazioni chiare e basate su evidenze scientifiche certe e sono da evitare gli atteggiamenti scomposti di chi vuol far credere che oggi il Covid non può più diventare un problema, come ad esempio ha fatto il giornalista Claudio Romiti, il 26 agosto 2025.
La mancanza di correttezza scientifica emerge da diverse sue informazioni come quella in cui dichiara, a proposito del test antigenico, che questo sarebbe "un test che, rispetto al cosiddetto tampone PCR – infinitamente più attendibile del test rapido, malgrado molti studi internazionali, divulgati a suo tempo in audizione parlamentare dall’oncologo Moreno Bizzarri, ne dimostrassero una grande incertezza – vale praticamente zero."
Ci chiediamo se conosca la differenza tra sensibilità e specificità in quanto il test antigenico ha sì una sensibilità non elevata ma una specificità sicuramente soddisfacente [vedasi ad esempio qui].
E ci dispiace che si permetta di definire come sostenitore della linea del terrore un collega che tanto ha fatto per difendere la società dalla pandemia, affermando che oggi " scende in campo a sostegno della linea del terrore l’epidemiologo Giovanni Rezza, uno dei principali protagonisti durante l’era più oscura delle restrizioni sanitarie" e conclude enfaticamente la sua reprimenda così: "Come possiamo vedere ancora oggi per alcune persone autorevoli, se così vogliamo dire, il virus si è veramente fermato ad “Eboli”, alias territorio oscuro di un inconscio popolato da mostri, e lì si è irrimediabilmente fermato.
Non crediamo che questo nostro blog sia un "territorio oscuro di un inconscio popolato da mostri", crediamo solo che fare corretta informazione sia un dovere irrinunciabile di civiltà, e che la prevenzione debba esser fatta nei modi più efficaci ma anche possibilmente meno lesivi della vita della popolazione.
Riteniamo quindi necessario che le istituzioni non nascondano le informazioni ma le pongano al corretto livello di attenzione che richiedono ed esortino tutti noi a rispettare dei comportamenti utili per ridurre i rischi di diffusione del Covid e anche degli altri agenti infettivi. Ricordiamo in particolare ancora la necessità di porsi meritevolmente in un rispettoso auto isolamento per chi abbia una sintomatologia che faccia sospettare una patologia contagiosa, ponendo molta attenzione, soprattutto, di non trasmettere il virus a soggetti fragili con situazioni immunitarie compromesse, per i quali, comunque, sarebbe sicuramente indicato un richiamo vaccinale.
Adesso poi, dopo le ferie, riapriranno gli uffici e le scuole: una pratica igienica dimostratasi efficace è quella di aerare periodicamente gli ambienti chiusi molto frequentati, come aule, sale d'aspetto e simili. Il virus, infatti, non si trasmette solo per drop out, cioè emettendo il proprio respiro contenente dei virus a poca distanza dall'interlocutore, ma anche diffondendo i virus nell'atmosfera degli ambienti chiusi, dove possono rimanere per un po' in sospensione ed essere così involontariamente respirati dai presenti.
E in ogni caso se i sintomi peggiorano non si abbia timore a rivolgersi al proprio medico che non c'è nulla di eroico nel far finta di non essersi contagiati, come invece è deplorevole chi non si cura di diventare un "untore