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Malattie Trasmissibili; Comunicazione - 06/07/2021 17:15
Bussole nella pandemia
Fin dall’inizio della pandemia abbiamo cercato di leggerne gli andamenti cercando di prevedere peggioramenti o miglioramenti della diffusione delle infezioni e Rt prima e Rdt poi sono stati gli indici “bussola” che abbiamo usato orientarci nella direzione da prendere per le contromisure disponibili.
Entrambi esprimono l'accelerazione o decelerazione della diffusione delle infezioni da SARS-CoV-2 con alcune differenze sostanziali di metodo, dato che Rt utilizza i casi di cui è nota data inizio sintomi (e quindi lascia fuori tutti gli asintomatici) e cerca di ricostruire le diverse generazioni di casi in base al tempo seriale e ai tempi di incubazione noti. Rdt invece utilizza tutti casi identificati e ne ricostruisce la serie storica. Comunque, in entrambi, se il risultato è inferiore a 1 il valore è in diminuzione, ma a meno di un'attività di eradicazione in corso, il decremento è destinato a confluire e stabilizzarsi su valori di incidenza costanti nel tempo (e si spera bassi) con occasionali incrementi legati a focolai epidemici localizzati (si spera). Allo stato attuale l’obiettivo di sanità pubblica è quello di assestarci in una situazione di endemia con un numero costante di casi e allora Rdt (e Rt) sarà pari a 1.
Ora il quadro epidemiologico della pandemia è probabilmente in una fase ancora instabile ed è da monitorare, sapendo che una tendenza verso l'unità non necessariamente è foriera di sventure, soprattutto se associata a valori in incidenza bassa. Tuttavia il calcolo degli indici “bussola” è ancora utile. Ad esempio, in base alla stima di Rdt calcolata dal sistema MADE del 4 luglio, la regione Marche registra un aumento di incidenza che, se mantenuto, potrebbe nel giro di 14 giorni sforare la soglia dei 50 casi per 100.000.
L'avvento della variante Delta (che secondo ECDC per fine Agosto rappresenterà il 90% dei SARS-CoV-2 circolanti in UE) rende facilmente prevedibile un aumento delle infezioni nella ampia platea dei suscettibili, giovanissimi non vaccinati e meno giovani ancora non vaccinati completamente. Inoltre anche per i vaccinati con due dosi (che attualmente sono un terzo della popolazione nazionale) l'efficacia sembra attestarsi all'80%, lasciando comunque fuori un 20% di potenziali almeno parziali suscettibili. Un aumento dei casi è quindi molto probabile che ci sarà, ma il livello di allarme deve essere calibrato sulla frequenza di casi gravi e decessi che devono essere ridotti a valori minimi ed è su questi eventi che va mantenuta l’attenzione e prese le contromisure.
La priorità attuale è proteggere il più possibile i soggetti vulnerabili e comunque la popolazione adulta di età oltre i 60 anni e coloro che l’attività che svolgono sono a maggior rischio di contagiarsi e contagiare (sanitari, personale scolastico, etc) concludendo il ciclo di vaccinazione con due dosi e non disperdere le risorse e i vaccini disponibili nella vaccinazione dei giovanissimi, dove l’infezione circolerà più estesamente, ma con meno danni, e per i quali non è definito un obiettivo di salute raggiungibile prima dell’inizio del prossimo anno scolastico.
Insomma, una nuova ondata è altamente prevedibile, ma il suo impatto dovrebbe essere completamente diverso dalle precedenti.
Nel frattempo leggere i dati è vitale ed anzi la sorveglianza in ogni singola regione e PA andrebbe arricchita da analisi tempestive sulle caratteristiche dei casi e sui focolai epidemici per valutare i margini di prevenzione disponibili.
1.
Cara Stefania
quando un collega che stimo la pensa diversamente da me, io sento il bisogno di riflettere per capire chi dei due la sta vedendo, forse, più correttamente; ed allora ho riguardato tutti i dati ed ho rifatto tutti i calcoli su cui baso le mie osservazioni.
Tu ipotizzi che questo rallentamento della decrescita (che ormai si può dire terminata per lo meno al momento) sia dovuta alla naturale convergenza asintotica dell’RDt (o dell’Rt) verso l’unità al diminuire delle frequenze di incidenza. Mi permetto allora di osservare che:
A) siamo ancora molto lontani dalla fine dell’incidenza in quanto abbiamo ancora più di cinquemila casi a settimana in Italia,
B) Quando l’RDt, all’esaurirsi dei casi, tende a zero lo fa necessariamente mostrando una variabilità casuale che lo porta sopra e sotto l’unità, mentre come vedi sono quindici giorni in cui cresce costantemente senza titubanze.
Immagine Uno
C) I casi comunque, su base settimanale, sono ormai costantemente in crescita da cinque giorni e questo mi sembra sia del tutto incompatibile con l'ipotesi che tu avanzi
Immagine Due
D) E poi se ciò non fosse vero non ci sarebbe una situazione di crescita dell’RDt comune (o quasi) a tutte le Regioni come vedi sopratutto al NORD ma anche al SUD, a parte le Marche in cui la situazione è grave ma deve essere meglio capita.
Immagine Tre
Immagine Quattro
E) E poi forse un’occhiata a quanto sta succedendo in altri paesi europei ci può far nascere dei sospetti.
Mi sembra quindi evidente che siamo in una situazione di crescita dei contagi: l’RDt a 0,98 fa pensare che sforerà stassera o domani la soglia uno; lo vedremo tra poche ore.
La certezza non ce l'ha nessuno ma credo ahimè che siamo all'inizio di una nuova onda epidemica che per fortuna è lecito pensare che non sarà come le precedenti ma che comunque creerà i suoi problemi. Se ad esempio anche solo si stabilizzasse l'epidemia sugli attuali cinquemila casi a settimana, perdurando la letalità al 2%, avremmo 100 decessi per Covid ogni settimana che non sono un fatto trascurabile!
A questo punto cosa comunicare? Il terrore assolutamente no, ma la preoccupazione che un abbandono di precauzioni da parte della popolazione, che è stata spinta a credere dai media e da molti politici che tutto ormai è passato, possa far ricrescere l’epidemia, questo si!
Ed allora credo si debba con chiarezza comunicare almeno tre cose:
Come epidemiologi credo che questo sia il nostro compito, come economista penso che se dovesse esserci una seconda ondata “cattiva” sarebbe il colpo di grazia da cui poi difficilissimo risalire. Da cittadino penso anche che la tenuta sociale diventerebbe un gran problema!
Per tutti questi motivi credo sia opportuno riflettere “serenamente” su queste considerazioni, e se, come analizzatore di dati, mi farebbe piacere poter aver ragione, come persona sarei invece contento di aver avuto torto e constatare nei prossimi giorni che l'epidemia realmente si sta quasi auto estinguendo.
Un abbraccio “professionale”, ciao
Cesare