POST del BLOG Come sta la sanità? minuto di lettura
- 09/09/2019 09:25
Speranza: servono buone idee e volontà di realizzarle
Quando c’è un nuovo governo e un nuovo ministro si intrecciano sempre timori e speranze, sia che la si pensi come lui, sia che la si pensi diversamente. Chi ha a cuore la sanità non è certo disposto a perdonare eventuali errori anche se fatti da un amico e perciò non smetteremo di valutare le politiche che vorrà, saprà e potrà fare.
innanzitutto servono buone idee e buona volontà di realizzarle
Ma noi cosa “speriamo da Speranza”?
Ditelo su questo blog! Raccoglieremo le vostre proposte e cercheremo di recapitargliele.
Da parte mia spero che lavori per una maggiore e reale equità, spero che riesca a sviluppare maggior prevenzione soprattutto ambientale, spero che si impegni per valorizzare la sanità dei territori, spero che non ceda alle lusinghe della sanità assicurativa, spero che valorizzi la formazione e la ricerca, spero tante altre cose, ma soprattutto spero che qualche speranza Speranza la realizzi!
Scrivete qui sotto anche voi cosa sperate da Speranza.
Commenta anche tu!
PS: non fatevi frenare dallo strumento. In orario di ufficio c'è sempre qualcuno che può aiutarvi a superare gli eventuali intoppi (tel. 0331-482187). I testi compaiono dopo controllo anti-spam (max. entro la giornata lavorativa successiva all'immissione). Foto: wikimedia commons
Commenti: 14
13.
Fibromialgia
Caro ministro, c'è un DDL, il 299 a firma senatrice Paola Boldrini, che attende solo la copertura finanziaria per essere approvato. La somma totale, in confronto agli stanziamenti in materia sanitaria, è davvero un nonnulla. Fate lo sforzo, la prego a nome di tutti i malati che rappresento nella mia Regione!
La situazione di stallo si sta trascinando di legislatura in legislatura, i governi stanno continuando a prendere in giro milioni di malati fibromialgici che attendono tutele sanitarie e soprattutto lavorative. Questa malattia risulta invisibile negli ambienti di lavoro, nelle visite collegiali di idoneità al servizio, nelle sedute di commissione disabilità ed handicap. Siamo trattati come fantasmi in barba ai principi dei livelli essenziali di assistenza, ed al diritto al lavoro, alla dignità, ed alla salute
12.
Inserimento LEA della Fibromialgia
Gentilissimo Ministro Speranza, sono fibromialgica e spasmofiliaca, attiva sul erritorio come volontaria per sensibilizzare l'inserimento nei LEA della mia patologia. E' dal 1992, anno in cui l'OMS ha riconosciuto l'esistenza della fibromialgia, definendola come una malattia inserita nel Manuale di classificazione internazionale delle malattie, e sebbene altre organizzazioni mediche di carattere internazionale l'abbiano anch'esse considerata una malattia cronica, ed invalidante, l'Italia non si è MAI adoperata per inserire questa GRAVE e CRONICA patologia nei LEA. Sono passati 28 anni, a quando l'inserimento?
Grazie
11.
senza medici non c'è SSN
la formazione dei medici specialisti è questione da affrontare con urgenza perchè i recenti o prossimi pensionamenti lasciano/lasceranno buchi consistenti nel personale, non colmato da nuove leve, fornite col contagocce dalle scuole di specializzazione delle università. La difficoltà a entrare in specialità (la specializzazione è attualmente requisito indispensabile per l'assunzione nelle strutture pubbliche o convenzionate) è una delle cause di espatrio dei giovani laureati e manda deserti i bandi di concorso di molte realtà. Senza medici strutturati il SSN non sta in piedi, con tutte le conseguenze immaginabili sul piano dell'equità. E' da rivedere urgentemente la modalità di formazione degli specialisti, da affidare anche alle strutture pubbliche, come già avviene in altri paesi europei.
10.
Tutelare il bene salute come risorsa
1.Assicurare le cure certamente, ma considerare che la priorità è la conservazione dello stato di salute;
2. Sviluppare la prevenzione per tutelare la salute;
3. Promuovere la salute in tutte le politiche, per intervenire sui determinanti delle malattie;
4. Essere consapevoli che la sostenibilità di un sistema pubblico di welfare dipende essenzialmente da questi obiettivi.
9.
Dai proclami ai programmi
Mettere mano al (ri)lancio del SSN e fare proposte al riguardo è una operazione di enorme complessità che mal si presta ad una sintesi da post. La prima (e qui unica) che mi viene in mente che ne sintetizza molte altre è quella di applicare i principi del ciclo della qualità (pianifica, fa, verifica e correggi) all'azione di governo e di fare in modo che lo stesso avvenga a livello regionale. In questo modo al "cosa fare" che quasi tutti condividono (i programmi elettorali dei diversi partiti sulla sanità sono sorprendentemente simili) si aggiungerebbero il "come farlo" e il "come verificarlo". Fra l'altro in questo modo il contributo della cultura, pratica e ricerca epidemiologica diventerebbero centrali.
8.
Non solo efficienza
Il mio è un punto di vista da studioso dello sviluppo. Spesso il criterio della efficienza non aiuta affatto le politiche del territorio anzi spesso è di ostacolo. In Jamaica ad esempio - ho constatato durante un lavoro per "Conseil de Santé - World Bank" - che quasi l'80% delle strutture sanitarie sono costituite da piccoli centri sparsi sul territorio, anche a carattere ospedaliero. Questi assistono la popolazione e fungono anche da luogo dove poter afferire in caso di calamità. I casi di urgenza come quelli da te citati sono smistati nelle grandi strutture. Oggi in Italia si chiudono anche i pronto soccorso applicando il criteri della efficienza. Il risultato è il ricorso alla sanità privata con conseguente aumento dei costi assicurativi o lo spopolamento dei territori, ivi compresa la bassa natalità.
Speriamo bene che tenga in conto il lavoro degli esperti. Fino ad ora è successo raramente. Pure con Renzi la conoscenza e la competenza erano considerate un demerito grave.... Io ripongo speranze in questo governo. Sono poi contento con fiducia nel vedere Speranza ministro.
Grazie dell'ottima nota tecnica sui tickets.
7.
I tickets sono un problema
Il problema tickets, almeno in Campania, nasce per quelle fasce intermedie poco al di sopra del limite della esenzione per reddito. Tantissime famiglie, con fasce di età maggiormente a rischio per innumerevoli patologie, che però dovrebbero pagare tickets altissimi, quindi rinunciano, e diventano parte negli anni di quei numeri altissimi che alimentano mortalità e complicanze, nonché invalidità varie. Perché non dimentichiamo che i pluripatologici cronici sono soggetti a ridotta capacità di lavoro, quindi si impoveriscono ancora di più.
6.
Che il curarsi non diventi un lusso
Caro Cesare, speriamo che il nuovo Ministro prenda in considerazione questa proposta di riforma dei tickets. Spero, come già ho detto, che il curarsi non diventi un lusso per moltissime famiglie, Il meridione d'Italia con il 5,5% è il capofila, seguito dal Centro 4,1% ed infine il Nord con il 3%. Sono milioni di persone che hanno una capacità economica limitata o addirittura nulla di poter accedere ai servizi sanitari di cui necessitano. Questi sono purtroppo i dati mentre si legge "il diritto alla salute uguale per tutti è sancito dalla nostra Costituzione".
5.
Ticket
La situazione odierna più ingiusta è quella del ticket diagnostico in soggetti ancora non dichiarati malati. Situazioni in cui il cumulo dei ticket può essere di varie centinaia di euro: questo sistema elimina questa ingiustizia.
L’altro aspetto da eliminare sono i ticket che superano i valori di mercato delle prestazioni e che hanno visto prolificare le offerte low-cost. Anche questo sarà eliminato.
Io spero che il Ministro vorrà prendere in considerazione questa proposta per la quale, oltretutto, già erano state preparate delle efficienti procedure informatiche.
14.
fibromialgia e stanchezza cronica ne sono uscito
sono un medico in pensione e sono uscito da una sindrome mista fibromialgia/stanchezza cronica. Dal di dentro ho capito come uscirne, ma ora trovo un muro di fronte a me da parte dei colleghi medici e delle associazioni dei malati, convinti che queste sindromi siano incurabili ed inguaribili, io e molti altri invece siamo senza sintomi da anni e senza assumere alcun farmaco.Questa è la mia ultima speranza, ho quasi 70 anni, sono in pensione, non cerco fama, non cerco riconoscimenti e non mi interessa il denaro.Mi piacerebbe condividere questi miei risultati, ma sembra sia impossibile farlo. Lascerò i miei scritti a chi avrà la bontà e la pazienza di leggerli.