«Chi ha scritto queste frasi sulla sanità?» ci si chiedeva nel post precedente. Ed ecco la risposta. Erano state copiate dai programmi elettorali pubblicati su web presentati dai seguenti partiti:

 Frase estratta da un programma elettorale 2018

 Di che partito?

Investire sulla digitalizzazione della sanità e sul capitale umano dei professionisti della salute. Potenziamento e riorganizzazione della medicina territoriale in grado di ridurre le ospedalizzazioni evitabili e quindi di abbassare i costi

Partito       Democratico

Una sanità: • UNIVERSALISTICA, che consenta l’accesso a tutti i cittadini; • FINANZIATA PREVALENTEMENTE DAL SISTEMA FISCALE e quindi non dai singoli, riducendo al minimo la loro compartecipazione; • UGUALITARIA nell’accesso e nella erogazione delle prestazioni

  Lega

Aumento delle risorse per la Sanità Pubblica e riduzione sostanziale delle liste di attesa per tutti gli esami medici

  M5S

Estensione delle prestazioni sanitarie, Più libertà di scelta per le famiglie nell'offerta sanitaria, Centralità del rapporto medico-paziente nel circuito dell'assistenza sanitaria

  Forza Italia

È necessario porre un freno alla diffusione delle polizze sanitarie nei contratti integrativi, attraverso regole più precise e/o evitando di sostenerla con la fiscalità generale che rischia altrimenti di portare progressivamente ad un indebolimento del sistema pubblico

  LeU

Offrire incentivazione competizione pubblico-privata per la sanità

 Fratelli d'Italia

 

Se si rileggono in modo attento tutti i programmi elettorali, non è allora scorretto chiedersi se rispetto al tema della sanità esista ancora una posizione di destra ed una di sinistra, o addirittura se oggi abbia senso parlare in genere di destra e di sinistra. Probabilmente gli attuali partiti, per lo meno sui temi della sanità, hanno mescolato un po’ le carte ma forse più per confusione programmatica che per vera scelta ideale. Tuttavia la distinzione tra posizione liberista e posizione socialista nei riguardi della sanità è da sempre molto netta ed ancor oggi deve considerarsi attuale, anche se queste posizioni non corrispondono necessariamente oggi con le posizioni di destra e di sinistra.

Il Liberismo classico considera la salute come un bene cui l’individuo deve da solo personalmente badare mentre la comunità deve limitarsi a far sì che siano poste delle difese verso le possibili cause pubbliche che la possono danneggiare, e quindi l’assistenza sanitaria è opportuno che sia affidata solo alla libera iniziativa del mercato, seppur per gli indigenti si potranno eventualmente anche prevedere degli aiuti assistenziali per gli interventi più gravi. La sanità deve essere quindi essenzialmente affidata ai privati con regimi possibilmente assicurativi mentre lo Stato dovrà solo vigilare sulla qualità dell’offerta sanitaria.

Il Socialismo, invece, ritiene che l’accesso alla sanità sia un diritto sostanziale di tutti i cittadini e quindi sia lo Stato a dover garantire a tutti la possibilità di soddisfare i propri bisogni di salute con prestazioni erogate possibilmente da strutture pubbliche e comunque a carico della fiscalità generale; la sanità deve essere erogata con possibilità uguali per tutti.

Nell’ambito della coalizione di destra Forza Italia e Fratelli d’Italia sembrano vicini all’impostazione liberista pur non proponendo una soppressione del SSN ma auspicando una maggiore competitività tra pubblico e privato, il programma della Lega invece lo potremmo quasi definire, per diversi aspetti, di sinistra in contraddizione con altri temi programmatici.

Sicuramente LEU ha invece una impostazione decisamente socialista mentre sia il PD che il M5S non spendono molte frasi  per definire la loro collocazione politica ma comunque sembrano entrambi a favore di un sistema pubblico seppur con determinati correttivi a favore della sussidiarietà del privato. Il M5S non entra nel merito delle questioni sanitarie ed invece il Pd nel suo programma elettorale affronta più le tematiche operative che non i valori trainanti del programma.

È auspicabile che tutti i partiti in futuro esprimano una maggior chiarezza di intenti  rispetto alla politica sanitaria che vorrebbero realizzare perché non può essere sufficiente fare solo affermazioni troppo generiche come la necessità di un aumento del finanziamento pubblico o la riduzione delle liste di attese. Questo è un momento in cui il servizio sanitario ha bisogno di un profondo rilancio e l’elettore nel scegliere a chi dare il voto è bene che sappia se un partito vuole portare a compimento e miglioramento il progetto di SSN iniziato con la 833 oppure pensa sia meglio ritornare a un sistema privatistico e mutualistico. Obama e Trump sono stati chiari nei loro propositi, i partiti italiani molto di meno.

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