I numeri delle disuguaglianze e inizative per l'equità
A cura di Chiara Marinacci, Michele Marra e Nicolàs Zengarini
Questa nuova rubrica intende offrire visibilità alle informazioni più aggiornate sull’andamento e sull’impatto delle disuguaglianze sociali nella salute e nell’assistenza sanitaria nel nostro Paese, nonché agli strumenti e metodi disponibili per il loro monitoraggio, alla presentazione e valutazione delle principali politiche messe in atto per contrastarle, in specie a quelle realizzate sotto la diretta responsabilità del Servizio sanitario nazionale. Molto sta muovendosi nell’ambito della governance delle disuguaglianze di salute a livello italiano ed europeo, e l’equità, che fino a oggi raramente ha scavalcato i confini dell’epidemiologia sociale, sembra aver trovato finalmente un ruolo crescente all’interno di molti canali d’informazione.
Chiara Marinacci
Sono nata a Roma il 13 agosto 1968. Da giovane aspirante musicista, mi sono diplomata presso il Conservatorio di S. Cecilia di Roma; poi ho cambiato percorso, laureandomi in Scienze statistiche e demografiche presso l’Università “La Sapienza” di Roma nel 1993, per poi specializzarmi in Ricerca operativa e strategie decisionali. E così, dopo aver peregrinato da una disciplina all’altra, ho iniziato a peregrinare da un luogo all’altro: fino al 1998 presso l’Istituto di medicina sociale, fino al 2001 all’Agenzia di sanità pubblica del Lazio; nel 2001 mi sono trasferita a Torino, per lavorare presso il Servizio di epidemiologia a Direzione universitaria dell’ASL TO3, occupandomi di epidemiologia sociale e di disuguaglianze sociali nella salute e nell’assistenza sanitaria, coordinando e partecipando a progetti regionali, nazionali ed europei su tali temi. Dal 2006 al 2008 sono andata a respirare aria di riviera dirigendo la Struttura complessa di epidemiologia dell’ASL 5 “Spezzino”, a supporto delle funzioni di programmazione e valutazione delle attività aziendali. Tra il 2012 e il 2017 ho lavorato in comando presso la Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute, occupandomi di monitoraggio dei LEA, poi da maggio 2017 di nuovo presso il Servizio di epidemiologia dell’ASL TO3. Sono co-autrice di oltre 80 pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali. Ma, soprattutto, un giorno racconterò tutto questo ai miei due figli.
Michele Marra
Sono laureato in Scienze internazionali e diplomatiche, con un master di I livello in Promozione alla salute e uno di II livello in Epidemiologica. Lavoro presso il Servizio di Epidemiologia della ASL TO3 dal 2012, dove mi occupo prevalentemente di disuguaglianze e determinanti sociali e il loro impatto sulla salute, nonché di valutazione di impatto di politiche sulle disuguaglianze di salute.
Nicolàs Zengarini
Nato a Bahía Blanca nel 1977, a 15 anni mi sono trasferito a Buenos Aires inseguendo la carriera calcistica e coltivando la passione per la chitarra classica: a entrambe ho preferito la ricerca. Dopo la laurea in Sociologia nel 2003 sono approdato all’epidemiologia grazie alla specializzazione in Sociologia della Salute che mi ha portato a frequentare l’Istituto Oncologico dell’Università di Buenos Aires. Nel 2006 sono arrivato a Torino per un breve periodo di formazione ed è stato amore a prima vista con la città che mi ha adottato. Qui ho proseguito il mio percorso frequentando il Master Universitario di II livello in Epidemiologia dell’Università di Torino. Da settembre 2006 lavoro per il Servizio di Epidemiologia Asl To3 del Piemonte, dove svolgo attività di ricerca in ambito epidemiologico occupandomi in particolare di determinanti sociali della salute e disuguaglianze di salute. In questi anni ho maturato esperienze nel disegno di studi epidemiologici e nella gestione di grandi basi dati provenienti dei flussi informativi sanitari locali e della statistica nazionale (e internazionale) per l'elaborazione di profili di salute di popolazione e per lo studio delle disuguaglianze sociali nella salute nel contesto di numerosi progetti locali, nazionali e europei. Nel frattempo la musica continua a essere la mia grande passione e non ho ancora appeso le scarpette al chiodo.