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Malattie Trasmissibili - 28/02/2022 18:11
Covid e guerra: il possibile dramma nella tragedia!
Le notizie di guerra in Ucraina hanno giustamente fatto dimenticare le notizie sulla pandemia, ma purtroppo non è che questa non esiste più e non è neppure che in Ucraina si siano azzerati i contagi purtroppo, come possiamo molto bene capirne il perché, l'invio di dati si é interrotto il 24 febbraio e non sappiamo quando, magari pur nelle difficoltà, potrà riprendere.
Ma immaginiamo la difficoltà di mantenere una preoccupazione al contagio quando la preoccupazione prima è difendere la propria incolumità dalle bombe e dalle incursioni. Quali promiscuità ci saranno nei rifugi, nelle metropolitane, nei treni dei profughi, nelle code ai supermarket? Speriamo veramente che il virus non ne approfitti e non aggiunga altri morti ai morti della guerra.
L'epidemia spagnola aveva seguitò gli anni della prima guerra mondiale, questa guerra segue invece i due anni della pandemia da Covid. Allora si diceva che erano stati dei soldati americani in Spagna ad aver innescato il contagio e vero o no sicuramente la promiscuità della vita militare favorisce sicuramente i contagi di una pandemia che si trasmette attraverso le vie respiratorie.
E se per la popolazione ucraina c'è il rischio che sia aggiungano altri dolori ai dolori, non possiamo non dimenticare anche i duecentomila soldati russi che non hanno scelto loro di far la guerra e che probabilmente sono ancor di più a rischio di sviluppo dei contagi anche rispetto alla popolazione ucraina. E non dimentichiamo che il clima in Ucraina non è primaverile e quindi sicuramente favorisce lo sviluppo di patologie respiratorie.
Che sarà poi dell'assistenza? Che sarà poi degli ospedali? Che sarà poi delle vaccinazioni? È probabile che popolazione e soldati ucraini e soldati russi abbiano ben altre preoccupazioni che non quelle di evitare il contagio dal virus, ma appunto per questo non vorremmo che il problema diventasse anch'esso una bomba per tutti. E preoccupiamoci anche di aiutare le migliaia di profughi dando loro tutta l'assistenza di cui hanno bisogno ed anche quindi quella di prevenire il più possibile il diffondersi del virus tra di loro.
Continuiamo a far la guerra al virus ma fermiamo subito e per sempre le guerre tra i popoli