POST del BLOG Come sta la sanità? minuti di lettura
- 25/07/2019 19:22
Proviamo a guardarci nello specchio per ragionare su quanto stiamo facendo con questo Blog!
Abbiamo sempre affermato che in sanità, come in altre attività, è necessario eseguire periodicamente la valutazione di ciò che si sta facendo. Dopo tanti mesi dall’apertura del blog e prima di prendere qualche giorno di riposo in montagna non è fuori luogo chiedersi se sia utile continuare a pubblicare questo Blog. Anche ai lettori chiedo di esprimere la loro valutazione.
Ho chiesto ad amici e colleghi di dirmi cosa ne pensano di questo blog e soprattutto se ritengano che sia utile promuovere e sviluppare il dibattito sui temi della sanità. Le risposte non sono state tutte concordi anche se, per fortuna, nessuno mi ha consigliato di smettere e così, ancora almeno per un po’, continuerò a scrivere.
Le due obiezioni maggiori sono state queste: la prima è che è difficile e un po’ noioso, la seconda è che questo tipo di impostazione è superato dai dibattiti sui cosiddetti “social”. Forse allora è bene innanzitutto dirci a chi è destinato il blog: è destinato ai lettori, attuali o potenziali, di Epidemiologia&Prevenzione, che sono prevalentemente operatori sanitari o comunque coinvolti nella gestione o nel governo della sanità. Non si è pensato certo ad un blog per un pubblico vasto di utenti del SSN che potrebbero invece essere più interessati ad indicazioni relative a specifiche prestazioni preventive, diagnostiche o terapeutiche. Ci sono molti siti e alcuni blog dove i malati cercano delle informazioni e delle indicazioni; non è certo questo tipo il blog che stiamo cercando di sviluppare.
L’ipotesi di lavoro è che sia necessario tornare a ragionare sui temi del governo della sanità che troppe volte sono lasciati a generiche dichiarazioni di inadeguatezza o a lamentele per episodi di non buona sanità. Forse i temi sono noiosi per chi non ha a cuore le sorti del SSN ma a noi sembra che sia necessario elaborare riflessioni o ragionamenti. Non basta proporre degli allarmi, degli auspici, delle speranze … occorre cercare di fare delle analisi delle diverse situazioni e di suggerire possibili linee di miglioramento. Spesso questa operazione diventa effettivamente noiosa ma è crediamo necessaria; per quanto riguarda invece la difficoltà dei temi o del linguaggio a noi sembra che questo possa risultare tale solo a chi è estraneo all’ambito sanitario e comunque cogliamo questo suggerimento per i prossimi interventi che cercheranno di essere più accessibili anche ai “non addetti ai lavori sanitari”.
Che invece questo blog sia un modello di comunicazione superato è una obiezione che non condividiamo. Lo stile comunicativo tipo twitter tende a condensare una idea in un flash istantaneo cui si risponde spesso anche con reazioni facilmente farcite, ahimè, di banalità se non addirittura di contumelie o di volgarità. Per dare una notizia o per schierarsi in un dibattito twitter può essere uno strumento valido ma non si può negare che tenda a disabituare al ragionamento complesso.
Qual è la percentuale di utilizzo dei nostri “apparati” quando leggiamo o scriviamo su un social? Ci facciamo prendere solitamente di più dalle emozioni o dai ragionamenti? è facile evocare motivi di dissenso o addirittura di rabbia, ed infatti un singolo episodio di mala sanità, e purtroppo sono ahimè frequenti, porta poi facilmente a suggerire la conclusione che tutta la sanità non funzioni.
Affermazioni lontane dal vero come “la spesa sanitaria è eccessiva e fuori controllo”, “in sanità è tutto un mangia mangia”, “i medici guadagnano di più di quello che meritano”, ecc. ecc. sono purtroppo facilmente credute e sono poi difficili da contraddire soprattutto in un clima generale di sfiducia nelle caste, e quella sanitaria, purtroppo molto spesso, fa di tutto per essere vissuta come casta.
Il successo delle medicine alternative e dei tanti “guaritori”, “dietisti”, diremmo anche spesso “ciarlatani”, che pontificano sui canali televisivi, nel web, sui rotocalchi, è una dimostrazione di come sia facile in campo sanitario evocare sensazioni invece che favorire ragionamenti. Un altro aspetto negativo è la difesa ad oltranza dell’esistente invece che una elaborazione di ipotesi correttive. La 833 ha quarant’anni e certamente non dobbiamo assolutamente sopprimerla ma ha bisogno di lifting anche sostanziosi; non dobbiamo aver paura di cambiare ma solo di cambiare in peggio!
Se provassimo a progettare un sistema sanitario universalistico come se l’attuale non esistesse, lo faremmo tale e quale o cambieremmo qualcosa? Il MMG, ad esempio, figura che ha le sue radici in quella quasi “romantica” del medico condotto, è ancora la soluzione migliore per una efficace sanità territoriale? Il pronto soccorso affiancato alle astanterie nosocomiali è un modello adeguato a risolvere le emergenze? Occorre ragionare sui passati quarant’anni del SSN, ma anche, e soprattutto, ragionare per progettare la sanità dei prossimi quarant’anni.
Questo blog poco può fare ma quel poco è invitare a ragionare, a confrontarsi, a valutare, a progettare. Ed è per questo che ci fa piacere ogni vostro intervento critico che da più sostanza ai ragionamenti proposti dal blog.
Commenti: 12
11.
Caro Cesare
Caro Cesare, per dirti cosa penso del tuo blog comincio da me, che leggo sempre i tuoi articoli ma non ho mai lasciato, colpevolmente, commenti. E poiché ho sempre visto pochi commenti pubblicati, probabilmente la stessa cosa accade ad altri. Questo significa che il blog non è di interesse o non è utile? Certamente no, però...vediamo.
Questo blog (come ogni blog) è un tuo diario, che utilizzi per far arrivare a una certa platea i temi e le riflessioni di tuo interesse. E certamente tu sei in grado di capire se i temi e le riflessioni che proponi sono di interesse, sulla base di pochi indicatori quantitativi…che so, il numero di accessi, il numero di utenti, la durata di permanenza sulle singole pagine, ecc. Ma il successo di un blog dipende soprattutto dal numero e dalla vivacità delle conversazioni che riesce a innescare. Perché le conversazioni fino ad oggi sono state poche? (ma molte di più in questo tuo ultimo "lancio"!). Ecco la mia opinione (al dilà della quota di prigrizia di chi, come me, comodamente ti legge ma poco si scomoda a partecipare):
- l'impressione di stare in una comunità ristretta e selezionata, mentre sul futuro del SSN ci sarebbe bisogno di una mobilitazione estesa, con voce chiara e forte;
- una certa "saturazione" nei confronti di un dibattito che prosegue da anni in molti rivoli, ma non riesce a trovare un canale di grande portata;
- per i motivi di cui sopra, un certo senso di isolamento e un desiderio di maggior concretezza
- una comprensibile caduta di fiducia da parte di chi, in tanti anni, ne ha "viste tante" che non hanno funzionato (considerazione del tutto sentimentale e di scarsa utilità pratica..)
Conclusioni: il confronto intellettuale che ci offri è certamente utile e merita di restare vivo.
Domanda: potrebbe, realisticamente, questo blog evolvere oltre il confronto intellettuale, verso un'identità più propositiva? Magari selezionando alcuni fronti di discussione più urgenti per la salute del SSN e identificando connessioni possibili con altre (quante sono?) iniziative in corso?
10.
Un filo di speranza
La mia, Cesare, è che mi sembra che il sistema vada perdendo i requisiti della sostenibilità. La politica di oggi si interroga soltanto davanti ai disastri già accaduti, per cui è possibile che attendano ancora un poco.... le persone come te, danno l’idea che forse ci può ancora essere un filo di speranza! Sei un esempio! Pierpaolo Vargiu
9.
UNIAMO LE FORZE A DIFESA DEL SSN PUBBLICO E UNIVERSALE
Ritengo che il blog debba continuare. Aggiungerei alla discussione non tanto la necessità di cambiare la legge di riforma sanitaria che ha già avuto diversi cambiamenti (sostanzialmente in peggio), quanto piuttosto di aggregare tutte le forze che operano per la sua affermazione e la sua difesa, soprattutto dei suoi principi fondamentali contenuti negli articoli 1 e 2 della legge 833/78 come ribadisce il decreto legislativo 229/99. Ad esempio dopo un convegno svolto a Milano nel 2017 si è costituito un coordinamento denominato "CAMPAGNADICO32", vi è un'altra importante rete (Sostenibilità e Salute) cui pure partecipiamo come Medicina Democratica e ora si è pure costituito un'ulteriore associazione Associazione Salute Diritto Fondamentale ed ora ve ne è un'altra che opera contro la Autonomia Differenziata. Ci son tante iniziative e convegni, ma manca la lotta; sarebbe opportuno che le nostre riviste Epidemiologia e Prevenzione e Medicina Democratica, nate dallo stesso padre promuovessero una riunione che non discutesse molto, ma prendesse una decisione di proposta di mobilitazione certo per il diritto alla salute, ma giustamente contro i due nodi fondamentali che la destrutturano: l'Autonomia Differenziata e la Sanità integrativa. Fulvio Aurora, Medicina Democratica
8.
Continuare?
La risposta è sì. Antonio Panti
7.
Ciao Cesare, se fossi in te
Ciao Cesare, se fossi in te non avrei nessun dubbio, il confronto e il raffronto a prescindere dall'argomento, serve sempre. Luigi Furia
6.
Dovremmo farlo tutti
Dovremmo farlo tutti ogni giorno compresi i capi e chi ci governa, un abbraccio prof. Donata Bellentani
5.
Caro Cesare, è vero che
Caro Cesare, è vero che i lettori di E&P non intervengono, ma hai idea di quanto è letto il blog? Se abbastanza (da decidere dove sta l'abbastanza) credo abbia un senso continuare. Sui pochi o nulli interventi: mi sembra che i lettori siano più interessati all'epidemiologia che alla prevenzione e quindi non ci spererei più di tanto. Silvia Candela
4.
Caro Cesare
Caro Cesare, i temi sono di grande interesse forse il problema è il mezzo. E&p raggiunge pochi e selezionate persone interessate ma anche molto impegnate. La diffusione è poca e l’interazione e il confronto sono limitati. Penso che i temi proposti vadano preparati coinvolgendo direttamente qlc con cui interagire magari aprendo confronti reali, anche provocatori, su questioni su cui prevedere commenti sinceri. Poi c’è il problema di entrare e guidare la diffusione social che richiede qlc che lavori sistematicamente per diffondere e anche è necessario un po’ di investimento. Quindi io suggerisco prepare un tema (spesa organizzazione Ssn o altro) con grafici tabelle etc e già prevedere il confronto. I problemi: 1)se non c'è diffusione social tutto rimane lì 2) se non si prepara prima il confronto (anche duro) non viene fuori spontaneamente. Penso le competenze per farlo ci siano. Eugenio Paci
3.
Un po' filosofo lo sei sempre
Un po' filosofo lo sei sempre stato. Buone vacanze. Nicola Nante
12.
Caro Cesare, sono tra quelli
Caro Cesare, sono tra quelli (tanti?) che leggono tutto ciò che appare sul tuo blog ma che poi non contribuiscono alla discussione. Mi sono chiesto perché, naturalmente, e la risposta più convincente e onesta che mi sono dato é che non avevo molto da aggiungere alle tue argomentazioni sui vari temi proposti. E' possibile - temo, anzi, probabile - che ciò dipenda dalle mie non brillanti capacità di elaborazione, ma credo che sia da chiamare in causa anche la forte omogeneità culturale dei tuoi lettori. Quindi? Tanto vale chiuderla qui? No, questa non è la mia conclusione. Anzi, sono convinto che chiudere il blog sarebbe un peccato e un'imprudenza. I tempi che viviamo sono, se non proprio bui, molto opachi; ma quelli prossimi a venire mi sembrano minacciosi, e non solo per la sanità. E' necessario che qualcuno continui a versare olio nella lampada per evitare che si spenga. Ciao. Luigi Bisanti