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Malattie Trasmissibili - 19/11/2021 15:00
I rischi nei contagi tra soggetti diversamente protetti
Si definisce suscettibile un soggetto che può infettarsi e che a sua volta può contagiare. Non è detto che le due cose siano sempre uguali, ma non si sbaglia di molto a considerarle tali.
La suscettibilità dipende anche da condizioni proprie di ciascun individuo, ma mediamente dipendono dal livello di protezione acquisito con un vaccino o dalla sensibilità del test effettuato con esito negativo.
Nella tabella qui di seguito si considera che l'efficacia della vaccinazione con due dosi entro i sei mesi sia pari al 75% e oltre i sei mesi sia pari al 50%, e si assume quella dopo la terza dose pari al 75%.
Il valore del 75% entro i sei mesi è chiaramente una media perché al momento successivo alla seconda inoculazione probabilmente sfiora il 90% e alla soglia dei sei mesi invece il 50%.
Lo stesso è probabile accada per la terza dose ma non si hanno dati completi italiani e quindi assumiamo sempre il 75%. Le suscettibilità sono il complemento a 100% delle percentuali di efficacia.
Per il test che definisce la negatività dal virus si assume qui una sensibilità del 70% e quindi una suscettibilità attiva del 30% in quanto il 30% potrebbero essere falsi negativi. Questi sono possibili valori medi che cambiano nelle diverse fasce di età o per diverse fragilità, ma qui si assumono uguali per semplicità di analisi.
Se due soggetti si incontrano qual è la probabilità che il contatto sia suscettibile di produrre un eventuale contagio? Ovviamente dipende dal prodotto della probabilità di suscettibilità come qui indicato in tabella:
In tabella si usa il termine "suscettibilità passiva" per significare la possibilità di essere contagiato e di "suscettibilità attiva" per significare di poter contagiare. Per i soggetti vaccinati le due situazioni dovrebbero per lo più coincidere, mentre per i soggetti non vaccinati che hanno un tampone negativo la suscettibilità passiva è totale non essendo vaccinati, mentre la suscettibilità attiva dipende dalla sensibilità del test e cioè dalla possibile quota di falsi negativi.
Le misure come il Green Pass tendono ad evitare che si creino dei contatti ad alto livello di suscettibilità pur sapendo che non ci sia assolutamente la possibilità di introdurre delle misure che la annullino completamente.
Si osservi che:
- tra i vaccinati il contatto a maggior suscettibilità di contagio è quello tra vaccinati entrambi da più di sei mesi.
- tra i non vaccinati, invece, la probabilità di essere contagiati è comunque elevata e indipendente dal test negativo e quindi è molto maggiore della loro probabilità di contagiare un contatto anche se questi è vaccinato.
Sembra quindi coerente ed efficiente l'attuale normativa del Green Pass, anche se si può forse riflettere se modificare o meno la sua validità dopo sei mesi dalla seconda dose e se accettare la validità di un test antigenico data la sua bassa sensibilità.
Qui si è affrontato il problema delle infezioni e non quello delle malattie severe indotte dall'infezione, nei confronti delle quali la vaccinazione ha livelli superiori di protezione. Ma l'obiettivo strategico della lotta al virus deve essere duplice: ridurre gli esiti severi, primi tra tutti i decessi, e ridurre il più possibile la circolazione del virus. Quest'ultimo obiettivo è però prioritario perché un suo raggiungimento porterebbe al successo anche del primo, soprattutto sin quando il numero dei non vaccinati rimane elevato.
Parole chiave: malattie infettive
Commenti: 5
4.
Numeri assoluti
Forse è il caso di tradurre le percentuali in numeri. Quanti sono i suscettibili in questo momento in Italia? Che stima fate?
Se si accetta una suscettibilita media al contagio dei vaccinati del 25% quesì sarebbero circa 12 milioni cui si aggiungono i 7 milioni dì non vaccinati e i 6 milioni dì under 12. Grossolanamente sarebbero 25 milioni, 19 tra gli adulti. Numeri importanti che fanno capire come il contagio può estendersi ancora molto!
3.
Numeri assoluti
Forse è il caso di tradurre le percentuali in numeri. Quanti sono i suscettibili in questo momento in Italia? Che stima fate?
2.
Categoria che ha contratto il covid
Non si cita mai la categoria di chi ha contratto il covid pur dopo due vaccinazioni, per quanto tempo può essere protetto dopo la dichiarazione di negatività? E quando può fare la terza dose dopo tale dichiarazione?
La probabilità dì infezione dopo le due dosi dì vaccino e la probabilità dì riinfezione sono stimate essere simili. Non mi risulta ci siano studi pubblicati sulla probabilità dì riinfezione dì chi si è infettati dopo essersi vaccinato. Credo non si sbagli dì molto però a considerare per questa situazione una probabilità simile a quella dopo la terza dose che sembra dia una protezione iniziale superiore al 90%.
1.
Categoria che ha contratto il covid
Non si cita mai la categoria di chi ha contratto il covid pur dopo due vaccinazioni, per quanto tempo può essere protetto dopo la dichiarazione di negatività? E quando può fare la terza dose dopo tale dichiarazione?
5.
Numeri assoluti
Se si accetta una suscettibilita media al contagio dei vaccinati del 25% quesì sarebbero circa 12 milioni cui si aggiungono i 7 milioni dì non vaccinati e i 6 milioni dì under 12. Grossolanamente sarebbero 25 milioni, 19 tra gli adulti. Numeri importanti che fanno capire come il contagio può estendersi ancora molto!
Per questo è molto importante cercare di limitare i contatti ai soli con bassa suscettibilitá. La battaglia la si vince sulle probabilità e non tanto sulle certezze! Il determinismo preventivo non è praticabile!