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Malattie Trasmissibili - 05/07/2021 13:03
Una nuova onda in arrivo?
Sì, è vero, la frequenza di contagi sta ancora diminuendo ma la frenata di questa discesa non può non preoccupare. Fare monitoraggio non significa registrare in modo "notarile" gli eventi ... deve invece essere lo sforzo di cogliere dei segnali che permettano di ipotizzare l'evoluzione futura della situazione. Allarmismo è dare degli allarmi senza averne ragione, precauzione è invece cogliere un possibile pericolo con un livello elevato di probabilità che esso accada.
Ieri, domenica 4 luglio, i contagi segnalati sul sito della Protezione Civile sono strati 808 e la somma della settimana è stata di 5.260 inferiore alla somma dei casi della settimana precedente che era di 5.581, cioè il 94,2% che è il valore dell'indice RDt di replicazione diagnostica che indica l'accelerazione (o la decelerazione) dell'andamento dell'epidemia.
Se però guardiamo i valori delle Regioni vediamo che ben 9 Regioni su 21 hanno un RDt maggiore di 1 il che significa che i loro casi stanno aumentando. Naturalmente dovremmo anche valutare il possibile errore stocastico e probabilmente non definiremmo "significativo" l'aumento in tutte queste Regioni ma riteniamo opportuno, ai fini del monitoraggio, limitarci a dare il valore osservato che deve essere valutato solo in chiave precauzionale.
Ritornando al valore dell'intero paese Italia, vediamo che il valore dell'RDt non è salito episodicamente ieri ma ormai cresce inesorabilmente da vari giorni. Sappiamo che l'RDt alla decrescita asintotica dell'incidenza tende al valore 1 e magari gli "saltella" attorno, ma siamo ancora lontani da questa situazione dato che le frequenze settimanali contano ancora più di cinquemila nuovi casi positivi.
Il valore minimo era stato raggiunto il 19 giugno con 0,63 e poi, ahimè, è cresciuto in modo sempre più rapido ed ormai è pericolosamente vicino alla soglia dell'1 quella in cui segnala che i casi stanno aumentando. Questo andamento purtroppo evidenzia che la diminuzione della decrescita non è un fatto episodico ma lo si sta ormai osservando da due settimane.
È utile anche confrontare i singoli dati giornalieri con il modello di ciclotrend costruito sulle settimane precedenti.
Si vede con chiarezza come nell'ultima settimana il quadro sia cambiato anche guardando i residui rappresentati dalla linea verde che sono la differenza tra i dati osservati e i dati previsti dal modello di ciclotrend. Ieri 4 luglio i dati osservati erano quasi il doppio dei dati previsti.
Che concludere? nulla di definitivo ma sicuramente che occorre molta attenzione perché l'andamento non è rassicurante. E non diamo tutta la colpa alle varianti: può essere che loro ci stiano mettendo lo zampino ma chiediamoci anche se le precauzioni di contenimento dei contagi non siano state, come ahimè già in passato, tutte o quasi, tolte con eccessiva fretta. E' vero che la popolazione "non ne può più", è vero che l'economia ha bisogno assolutamente di riprendere, ma che facciamo se parte una nuova ondata? L'unica speranza è che i nuovi casi, magari in soggetti già parzialmente vaccinati, siano meno gravi ma anche questo non sembra verificarsi!
Considerando gli ingressi in terapia intensiva è vero che questi siano di molto diminuiti durante il mese di giugno ma ciò è dovuto alla diminuzione di contagi in quanto la proporzione è rimasta costante, seppur è vero nei primi giorni di luglio sembra diminuire. Se osserviamo poi la letalità appare addirittura in questi giorni in aumento pur togliendo dalle frequenze i decessi dichiarati provenienti da calcoli che correggono le frequenze passate. Questo aumento del nostro calcolo potrebbe però anche essere dovuto ad un aumento della latenza tra data di notifica della positività e data di decesso.
Non ci sembra quindi esagerato o terrorizzante chiedere al Governo ed alle Regioni di aumentare gli sforzi sia nella campagna vaccinale sia nelle attività di contact tracing ma anche di valutare se non ritengano che le aperture per lo più generalizzate siano state eccessive. Speriamo di non dover magari festeggiare i successi della nazionale di calcio lamentando però il carico epidemico che le partite hanno prodotto. E soprattutto non enfatizziamo solo che tutto sta diminuendo perché se ancora, per fortuna, leggiamo nelle differenze giornaliere un segno "meno", nelle analisi dei trend constatiamo un segno "per". Speriamo che le nostre preoccupazioni siano eccessive ma siamo convinti che debbano portare comunque a una maggiore cautela da parte delle istituzioni e della popolazione e giustifichino l'opportunità della diffusione delle nostre analisi.
Commenti: 6
5.
Rischio di una nuova onda: stiamo tranquilli?
Molti dati e informazioni ci possono aiutare, se siamo soggetti razionali, a capire se possiamo stare tranquilli rispetto alla idea che l'epidemia sia sotto controllo:
1) che il fenomeno sia sotto controllo in tutti i paesi con i quali abbiamo relazioni di vario genere; non mi sembra sia così, come dimostrano i dati inglesi (per rimanere in area geograficamente europea);
2) che le vaccinazioni procedano a ritrmo serrato, coprendo la popolazione più fragile ma anche i diffusori (in genere giovani); nei paesi poveri la percentuale di vaccinati è "infima";
3) che, alla prova dei dati, l'incidenza di nuovi casi si riduca; ho l'impressione che dopo un evidente calo, ora ci si attesti su uno stabile livello basso, che potrebbe risalire, come è avvenuto in Inghilterra;
4) che si riduca la letalità (morti tra i pazienti infettati da covid); non mi pare che sia così;
5) che la velocità con cui il virus si diffonde tenda a calare; non mi pare che sia così;
6) che i dati su cui si basano le decisioni siano TEMPESTIVE, ossia guardino in avanti e non si basino su quanto è successo nei giorni passati. I dati dei giorni passati riflettono quello che è già successo (distanziamento, precauzioni, ecc.), e NON quello che ci si può aspettare che succeda se le precauzioni non vengono mantenute.
Credo che si parli troppo di varianti (tra poco avremo finito le lettere dell'alfabeto greco), e troppo poco di comportamenti umani e sociali.
Sicuramente, con tutto il rispetto per chi ama il calcio e per chi non può fare a meno di "assembrarsi" in vario modo, non mi sento di far parte di questa parte della comunità.
4.
Non c’è da stare del tutto tranquilli
in Italia ci stiamo concentrando giustamente sulle vaccinazioni. Però ancora una larga fascia di popolazione ultra 60enne, quella potenzialmente a rischio di ricovero o morte, resta non vaccinata. Il Contact tracing in molte regioni è andato a farsi benedire perché i dipendenti sono stati impiegati nelle vaccinazioni. Resta una fascia ampissima di suscettibili che rimarrà tale anche a fine settembre dove si materializzerà il rischio più alto, ovvero la riapertura delle scuole. Tutte le precedenti ondate sono temporalmente correlate con la riapertura delle scuole in presenza. Prevedo una nuova ondata inevitabile indipendente dalle varianti per quanto esposto prima. La diffusione delle vaccinazioni agli ultra sessantenni ed anche ai ragazzi non creeranno il disagio che c’è stato nell’impatto sanitario. Non è allarmismo, ma solo un invito alla precauzione ed alla promozione di una campagna vaccinale sempre più mirata a certe categorie di persone con una offerta attiva.
3.
Rischio di una nuova ondata
Secondo me il rischio di una nuova ondata è molto concreto. La gente " non ne può più" di prescrizioni e non le rispetta più ( distanziamento sociale)
In più le partite di calcio non aiutano
Dott.ssa Nicla Sambvani
2.
Si può far ripartire l'economia senza fra credere che la pandemia sia finita?
Non sono uno studioso, un politico, un esperto, ...
Sono solo un comunissimo cittadino.
Conscio della necessità di far ripartire l'economia non ho nessuna obbiezione verso le riaperture MA ho la sensazione che ciò venga letto dalla popolazione come un 'liberi tutti' in modo non diverso da un anno fa. Possibile che il governo non sia capace di comunicare prudenza? Complesso di Cassandra?
1.
Essere prudenti è saggio
Abbiamo tutti bisogno di tornare alla normalità ma per farlo (o per decidere il modo in cui farlo) è necessario non distrarsi e continuare a monitorare l'evoluzione della pandemia. Oggi avremmo bisogno di sapere un po' più di dettagli rispetto ai dati noti per esprimere opinioni consistenti. Apprezzo molto la pacatezza di chi si limita a dire che non è terrorismo invitare tutti a "fare attenzione"
6.
cautela non si può tornare ad essere superficiali come l'anno scorso
Caro Cesare , ci hai insegnato l'uso razionale e scientificamento corretto dei dati e di questo non ti saremo mai abbastanza riconoscenti per l'enorme lavoro che hai fatto e che oggi ci permette di capire attraverso il ciclotrend come stanno andando veramente le cose. Che ci sia bisogno di rassiccurare una popolazione stanca ed anche provata dal dover prendersi cura non solo di parenti ed amici fragil, ma di se stressa con precauzione e razionalità è assolutamente vero. Lo vedo dai miei figli gemelli, anni 42, che spesso arrivano a salutarmi e vorrebbero abbracciarmi ed io mi tiro indietro con garbo al loro "ma mamma sei vaccinata" si dico io, ma avete preso la metropolitana per tornare a casa dall'ufficio e siamo a Roma dove le cose non vanno male a guardare i dati, ma dove lo spirito caciarone del popolo romano è assolutamente lontano in questo periodo dal mantenere le precauzioni. sono per usare la massima cautela, l'esempio inglese e sotto gli occhi di tutti e nemmeno si è sicuri che Boris Jhonson riapra il 19 luglio perchè Delta corre veloce ed infetta a più non posso. e si che la, test and tracing si fa. Insomma sono tra coloro che ritengono che non si deve abbassare la guardia e si devono scovare quei 2.600.000 ancora di over 60 non vaccinati per arrivare in maggiore sicurezza a settembre. Sennò la vedo dura.