Abstract

OBJECTIVES: to describe the epidemiology of SARS-CoV-2 infection in relation with the use of nasal swabs in the immigrant population in Italy, using data from the COVID-19 national surveillance system and to verify if a difference is present comparing natives and immigrant.
DESIGN: descriptive study based on longitudinal health-administrative data.
SETTING AND PARTICIPANTS: general population of six Italian Regions (Piedmont, Lombardy, Veneto, Emilia-Romagna, Tuscany, Lazio) covering about 55% of the resident population and 72% of foreigners’ population.
MAIN OUTCOME MEASURES: regional rates of access to at least a nasal swab, separately by country of origin.
RESULTS: across all the periods, a lower rate in the foreigners’ group was observed, with the only exception of the period May-June 2021. Considering separately High Migratory Pressure Countries (HMPCs) and Highly Developed Countries (HDCs), a higher proportion of nasal swabs performed in people coming from HDC with respect to HMPCs and natives was noticed. This observation is consistent in males and females. 
CONCLUSIONS: during the first wave of the pandemic, Italians have had a higher proportion of nasal swabs compared to migrants across all Regions. This difference disappeared in the following periods, probably due to a major availability of diagnostic tests. 

 Keywords: , ,

Riassunto

OBIETTIVI: descrivere l’epidemiologia dell’infezione di SARS-CoV-2, in particolare considerando l’accesso ai tamponi nasali nella popolazione immigrata in Italia, usando i dati del sistema di sorveglianza nazionale COVID-19 e di valutare se esiste una differenza tra popolazione nativa e immigrata.   
DISEGNO: studio descrittivo basato su dati amministrativo-sanitari longitudinali.
SETTING E PARTECIPANTI: popolazione generale di sei Regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio) che coprono circa il 55% della popolazione residente e il 72% della popolazione straniera
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: tassi regionali di accesso ad almeno un tampone nasale, separate per Paese di origine.
RISULTATI: è stato osservato un minor tasso di accesso ai tamponi nella popolazione straniera in tutti i periodi, con l’unica eccezione del periodo maggio-giugno 2021. Considerando separatamente chi proviene dai Paesi ad alta pressione migratoria (PAPM) e chi proviene dai Paesi a sviluppo avanzato (PSA), si è osservata una più alta proporzione di tamponi nasali in coloro che vengono da PSA rispetto sia ai PAPM sia agli italiani. Questa osservazione è consistente sia nei maschi sia nelle femmine.
CONCLUSIONI: durante la prima ondata della pandemia, la popolazione italiana residente ha avuto un maggiore accesso ai tamponi nasali rispetto alla popolazione immigrata, uniformemente per tutte le Regioni. Questa differenza si è annullata nei periodi successivi, probabilmente grazie a una maggior disponibilità dei test nasali. 

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