E&P 2022, 46 (4) luglio-agosto Suppl. 1

Access to SARS-CoV-2 diagnostic tests: are there barriers for the immigrants in Italy?

Jorge Luis Díaz González, Raffaella Rusciani, Teresa Spadea, Olivia Leoni, Francesco Bortolan, Laura Cacciani, Alessandra Barca, Nicola Gennaro, Eliana Ferroni, Caterina Silvestri, Francesco Profili, Letizia Bartolini, Nicola Caranci, Martina Ventura, Anteo Di Napoli, Fulvio Ricceri, Fulvio Ricceri

OBIETTIVI: descrivere l’epidemiologia dell’infezione di SARS-CoV-2, in particolare considerando l’accesso ai tamponi nasali nella popolazione immigrata in Italia, usando i dati del sistema di sorveglianza nazionale COVID-19 e di valutare se esiste una differenza tra popolazione nativa e immigrata.   
DISEGNO: studio descrittivo basato su dati amministrativo-sanitari longitudinali.
SETTING E PARTECIPANTI: popolazione generale di sei Regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio) che coprono circa il 55% della popolazione residente e il 72% della popolazione straniera
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: tassi regionali di accesso ad almeno un tampone nasale, separate per Paese di origine.
RISULTATI: è stato osservato un minor tasso di accesso ai tamponi nella popolazione straniera in tutti i periodi, con l’unica eccezione del periodo maggio-giugno 2021. Considerando separatamente chi proviene dai Paesi ad alta pressione migratoria (PAPM) e chi proviene dai Paesi a sviluppo avanzato (PSA), si è osservata una più alta proporzione di tamponi nasali in coloro che vengono da PSA rispetto sia ai PAPM sia agli italiani. Questa osservazione è consistente sia nei maschi sia nelle femmine.
CONCLUSIONI: durante la prima ondata della pandemia, la popolazione italiana residente ha avuto un maggiore accesso ai tamponi nasali rispetto alla popolazione immigrata, uniformemente per tutte le Regioni. Questa differenza si è annullata nei periodi successivi, probabilmente grazie a una maggior disponibilità dei test nasali.