Riassunto

OBIETTIVO: studiare la mortalità generale e per cause specifiche di lavoratori esposti a vari metalli e altre sostanze nel comparto galvaniche in Provincia di Bologna.

MATERIALI E METODI: dai libri matricola delle 90 aziende presenti nel 1995 sono stati raccolti i dati sugli addetti potenzialmente esposti alle lavorazioni presenti nel ciclo delle galvaniche per costituire la coorte di lavoratori di cui osservare la mortalità, denominata “rivista”. Un’ulteriore coorte, denominata “finale”, è stata formata dai soggetti con almeno 1 anno di esposizione. Il follow-up è iniziato nel 1960 ed è terminato nel 2008. Il confronto è stato condotto con la popolazione dell’Emilia-Romagna.

RISULTATI: il follow-up è completo al 99%. Si sono avuti 533 decessi su 2.983 soggetti nella coorte rivista e 317 su 1.739 nella coorte finale. Si sono ottenuti rapporti standardizzati di mortalità (RSM) significativamente in eccesso per la mortalità per tutte le cause e per AIDS nella coorte rivista e per tumori alla vescica e all’intestino retto in entrambe le coorti.

CONCLUSIONI: a conoscenza degli autori, questo è lo studio di mortalità più esteso per dimensione e per tempo di follow-up eseguito in Italia sui lavoratori dell’industria galvanica. La presenza di eccessi per cause di morte raramente riscontrati in altri studi indica che sono necessari ulteriori approfondimenti.

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Abstract

AIM: to investigate general and cause-specific mortality of workers exposed to metals and other chemicals in the electroplating industry in Bologna Province.

MATERIALS AND METHODS: factory records of workers employed in 90 electroplating companies present in 1995 were used to build a cohort of subjects potentially exposed to carcinogenic and other substances in this industry, defined as “revised cohort”, which was followed-up for mortality from 1960, or since first employment in an electroplating company if later, to 2008. Mortality risk was also examined separately in a subset of the cohort, composed of workers with at least one year of employment in electroplating, denominated “final cohort”. Death rates of residents in Emilia-Romagna Region (Northern Italy) were used as a reference.

RESULTS: follow-up completeness was 99%. During the observation period, 533 deaths out of 2,983 subjects were observed in the revised cohort and 317 out of 1,739 in the final cohort. Significantly increased Standardized Mortality Ratios were estimated for overall mortality and for mortality from AIDS in the revised cohort and for bladder and rectal cancer in both cohorts.

CONCLUSIONS: the present study is, to authors’ knowledge, the largest mortality investigation conducted in Italy on electroplating workers, for both size and temporal extension. The presence of excess mortality from causes of death not consistently associated in the literature with exposure to agents in this industry suggests that further research is needed to confirm these associations.

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