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E&P 2023, 47 (3) maggio-giugno, p. 152-171
DOI: https://doi.org/10.19191/EP23.3.A576.054
Comunicazione; Screening
Strategie di screening per contenere la diffusione del COVID-19 nella scuola: una revisione sistematica della letteratura
School-based screening strategies to prevent the spread of COVID-19 in school: a systematic review of the literature
Riassunto
Obiettivi: descrivere gli studi che hanno valutato i test di screening implementati nella scuola durante la pandemia di COVID-19.
Disegno: è stata condotta una revisione sistematica della letteratura secondo le linee guida PRISMA 2020. Sono stati inclusi gli studi pubblicati fino al dicembre 2021. La qualità metodologica è stata valutata con scale validate. La selezione degli studi, l’estrazione dei dati e la valutazione della qualità è stata effettuata da due autori in modo indipendente.
Setting e partecipanti: personale scolastico e studenti appartenenti alle scuole di qualsiasi ordine e grado, ivi incluse le università.
Principali misure di outcome: a. effectiveness del programma di screening; b. accettabilità e/o fattibilità di attivazione di strategie di screening; c. altri esiti di descrizione del programma. Sono stati anche considerati i costi del programma.
Risultati: dopo rimozione dei duplicati, sono stati reperiti 2.822 record, di cui sono stati inclusi 36 studi, 15 condotti sul campo e 21 basati su simulazione. Per quanto riguarda i primi, la qualità metodologica è stata giudicata alta in 2 casi, media in 6 e bassa in 2; nei rimanenti non è stata valutata, perché solo descrittivi. Si tratta di screening piuttosto vari in termini di popolazione scolastica interessata, di tipologia di test utilizzati e di loro modalità di somministrazione e analisi, così come di livello di incidenza nella comunità al momento dell’implementazione. Anche gli indicatori di esito sono stati molteplici, eterogeneità che da una parte non ha permesso di effettuare metanalisi dei risultati, dall’altra ha permesso di testare le performance degli screening in contesti molto differenti. Tutti gli studi sul campo sostengono che gli screening abbiano ridotto l’esposizione e l’infezione da SARS-CoV-2 tra bambini, adolescenti e studenti universitari, frenando la trasmissione intrascolastica e contribuendo a ridurre il numero di giorni di chiusura delle scuole. Gli studi che hanno valutato i costi ne hanno sottolineato la costo-efficacia, mentre quelli concentrati sull’accettabilità hanno messo in evidenza la preferenza verso test poco invasivi, autosomministrati, con alta sensibilità e minore frequenza di ripetizione. Gli studi basati su simulazione sono per la maggior parte basati su modelli compartimentali e modelli agent-based. La loro qualità è piuttosto elevata dal punto di vista metodologico, anche se manca in molti casi una quantificazione dell’incertezza e una validazione esterna volta a verificare la capacità del modello di riprodurre dati osservati. I contesti a cui si riferiscono le simulazioni sono scolastici, anche se 7 studi considerano situazioni residenziali, poco adatte al contesto italiano. Tutti i modelli basati su simulazione indicano l’importanza di pianificare test ripetuti sugli asintomatici per limitare il contagio. Tuttavia, i costi di queste procedure possono essere elevati, a meno di distanziare le valutazioni o usare procedure di pool testing. Estremamente importante per massimizzare i risultati è ottenere un’adesione elevata degli studenti al programma di screening.
Conclusioni: gli screening in ambito scolastico, specie quando abbinati ad altre misure di prevenzione, sono stati importanti strumenti di sanità pubblica per contenere i contagi durante le ondate di COVID-19 e per garantire il diritto all’istruzione di bambini e adolescenti e per prevenire le ricadute nella salute fisica e mentale (con forti conseguenze in termini di equità) associate alla chiusura delle scuole
Parole chiave: giovani, revisione sistematica, screening, scuola
Abstract
Objectives: to describe studies that evaluated the screening programmes implemented in the school during the COVID-19 pandemic.
Design: a systematic literature review was conducted according to the PRISMA 2020 Guidelines. Studies published until December 2021 were included. The methodological quality of the studies was assessed with validated scales. Study selection, data extraction, and quality assessment were carried out by two authors independently.
Setting and participants: teachers and students belonging to schools of all levels, including universities.
Main outcomes measures: a. transmission-related outcomes (such as the number or proportion of cases, cumulative frequency, incidence); b. feasibility/acceptability of the screening strategies; c. socioeconomic outcomes (such as testing cost, number of days spent in school, quarantine).
Results: after having removed duplicate articles, 2,822 records were retrieved. Thirty-six studies were included (15 used an observational design and 21 modelling study). Regarding the former, the methodological quality has been rated as high in 2 studies, intermediate in 6 and low in 2; in the remaining ones, it was not evaluated because only descriptive. Screenings were quite different in terms of school study population, types of tests used, methods of submission and analysis, and level of incidence in the community at the time of implementation. Outcome indicators were also varied, a heterogeneity that, on the one hand, did not allow for meta-analysis of results and, on the other, allowed for testing the performance of the screenings in very different settings. All of the field studies claim that the screenings reduced SARS-CoV-2 exposure and infection among children, adolescents, and college students, curbing at-school transmission and helping to reduce the number of closing school days. Studies that evaluated the cost of the intervention emphasized its cost-effectiveness, while those that focused on the acceptability of the instrument showed a preference among children, adolescents, and parents for minimally invasive, self-administered tests with high sensitivity and lower frequency of repetition. Simulation-based studies are mostly based on compartmental and agent-based models. Their quality is quite high methodologically, although uncertainty quantification and external validation, aimed at verifying the model ability to reproduce observed data, are lacking in many cases. The contexts to which the simulations refer are all school-based, although 7 studies consider residential situations, which are poorly suited to the Italian context. All simulation-based models indicate the importance of planning repeated testing on asymptomatic individuals to limit contagion. However, the costs of these procedures can be high unless assessments are spaced out or pool testing procedures are used. Obtaining high student adherence to the screening programme is extremely important to maximize results.
Conclusions: school-based screenings, especially when combined with other preventive measures, have been important public health tools to contain infections during COVID-19 waves and to ensure children’s and adolescents’ right to education and to prevent the fallout in physical and mental health (with strong equity consequences) associated with school closures.
Keywords: youth, systematic review, screening, school
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