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E&P 2021, 45 (6) novembre-dicembre, p. 543-551
DOI: https://doi.org/10.19191/EP21.6.124
Malattie Trasmissibili
Predictive values of symptoms for SARS-CoV-2 infection among primary care patients in Piedmont
Sintomi predittivi per l’infezione da SARS-CoV-2 tra i pazienti dei medici di medicina generale in Piemonte
Abstract
OBJECTIVES: to investigate the combinations of clinical features and symptoms that best predict the positive outcome of the SARS-CoV-2 swab in a primary care setting.
DESIGN: prospective cohort study.
SETTING AND PARTICIPANTS: patients listed in the rosters of general practitioners volunteering for the study who reported flu-like symptoms and/or anosmia/ageusia between 01.03.2020 and 30.06.2020.
MAIN OUTCOME MEASURES: positive molecular swab result. The predictive value of the reported symptoms and their association with this outcome were estimated using multivariable logistic regression models, adopting an inverse probability weighting approach.
RESULTS: a swab was requested for 1,045 (77.2%) out of 1,354 patients included in the study: 79.6% of them were tested, with a positive result in 50.4% of cases. Patients aged 40 to 64 years (OR 1.59; 95%CI 1.09-2.33) and those older than 64 years (OR 2.64; 95%CI 1.66-4.19) showed a higher likelihood of a positive swab results, compared with younger subjects (<40 years). A positive association with a positive swab result was observed among patients reporting fever >37.5°C (OR 1.67; 95%CI: 1.18-2.36) and anosmia/ageusia (OR 1.44; 95%CI: 1.01-2.04). The predictive value of fever tended to increase with increasing age, while an opposite trend was observed for anosmia/ageusia. No difference by gender was observed.
CONCLUSIONS: among patients reporting flu-like symptoms in a general practice setting, fever >37.5 and anosmia/ageusia were predictive of a positive SARS-CoV-2 swab test result and this association was modified by age. Although the generalizability of these findings might be limited, this study highlights the importance of the contribution of the research conducted in primary care settings to the definition of effective and sustainable strategies to contrast the pandemic emergency.
Keywords: SARS-CoV-2, general practitioner, symptoms, molecular swab
Riassunto
OBIETTIVI: indagare quali siano le combinazioni di caratteristiche e sintomi che meglio predicono l’esito positivo del tampone per SARS-CoV-2 per rendere più efficiente il ruolo del medico di medicina generale (MMG) nell’identificare possibili pazienti COVID.
DISEGNO: studio di coorte prospettico.
SETTING E PARTECIPANTI: pazienti di un gruppo di MMG aderenti allo studio su base volontaria che hanno contattato il proprio medico tra il 01.03.2020 e il 30.06.2020, riportando sintomi simil-influenzali e/o anosmia/ageusia.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: positività al tampone molecolare. Sono stati stimati il valore predittivo e l’associazione dei sintomi riferiti con questo esito, utilizzando modelli di regressione logistica multivariata, usando un approccio di pesatura dell’inverso della probabilità.
RISULTATI: un tampone è stato richiesto per 1.045 (77,2%) dei 1.354 pazienti inclusi nello studio: il 79,6% (n. 832) di questi è stato sottoposto al test, con un risultato positivo nel 50,4% dei casi. La probabilità di un esito positivo del tampone era più elevata per i pazienti tra i 40 e i 64 anni (OR 1,59; IC95% 1,09-2,33) e per quelli over 64 (OR 2,64; IC95% 1,66-4,19), rispetto ai pazienti più giovani (<40 anni). Si è osservata un’associazione con l’esito positivo al tampone tra i pazienti che riportavano febbre >37,5°C (OR 1,67; IC95% 1,18-2,36) e anosmia/ageusia (OR 1.44; IC95% 1,01-2,04). Il valore predittivo della febbre aumentava al crescere dell’età, mentre un trend opposto si è osservato per l’anosmia/ageusia. Non si è osservata alcuna differenza per genere.
CONCLUSIONI: tra i pazienti che hanno contattato il loro medico di famiglia riportando sintomi simil-influenzali, la presenza di febbre >37,5°C o anosmia/ageusia erano associate a una maggiore probabilità di positività del tampone molecolare. L’età è risultata un modificatore di effetto per il valore predittivo di questi sintomi. Anche se la generalizzabilità dei risultati potrebbe essere limitata a causa dell’impossibilità di controllare possibili fattori di selezione associati alle modalità di reclutamento della coorte e al successivo accesso al test, questo studio mette in evidenza l’importanza del contributo della ricerca valutativa nel setting di cure primarie alla definizione di strategie efficaci di contrasto alla pandemia.
Parole chiave: SARS-CoV-2, medico di medicina generale, sintomi, tampone molecolare
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