Riassunto

Il progetto Sorveglianza epidemiologica sullo stato di salute della popolazione residente intorno agli impianti di trattamento dei rifiuti (SESPIR) ha valutato l’impatto sulla salute della popolazione residente in prossimità degli impianti di smaltimento di rifiuti solidi urbani. Sono stati considerati gli inceneritori, le discariche e gli impianti di trattamento meccanico biologico in cinque regioni italiane (Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia).
Le valutazioni hanno tenuto conto della letteratura scientifica disponibile circa il possibile impatto degli impianti di smaltimento e sono state condotte relativamente a 3 scenari: quello iniziale (Baseline) sugli impianti attivi nel periodo 2008-2009; lo scenario futuro, detto Regionale, relativo agli impianti previsti dai Piani regionali in materia di rifiuti; lo scenario virtuoso (Green 2020) basato su una possibile politica di gestione dei rifiuti solidi urbani attraverso la riduzione della produzione e un sistema di recupero intenso.
A fronte di una popolazione complessiva di circa 24 milioni di abitanti per le cinque regioni, la popolazione residente in prossimità degli impianti è costituita da circa 380.000 persone nello scenario di base. Tale popolazione si riduce a circa 330.000 abitanti nello scenario regionale e a 170.000 abitanti nello scenario virtuoso. L’impatto sulla salute è stato valutato per il periodo 2008-2040.
Per lo scenario di base sono stati stimati 1-2 casi annui di tumore attribuibili agli impianti, 26 casi/anno di esiti negativi della gravidanza (incluso basso peso alla nascita e malformazioni), 102 persone con sintomi respiratori, e circa 1.000 persone affette da fastidio (annoyance) provocato dalle emissioni odorigene degli impianti. Tali stime annuali si traducono in 2.725 anni di vita con disabilità (DALYs) stimati per l’intero periodo. I DALYs si riducono di circa il 20% e l’80% nei due scenari futuri. Anche in questi casi l’impatto sanitario maggiore è dato dagli effetti sulla gravidanza e dal fastidio associato alle emissioni odorigene degli impianti.
Pur considerando i limiti connaturati all’approccio, la metodologia proposta è idonea a valutazioni di impatto sulla salute delle diverse politiche che si possono adottare nella pianificazione regionale in materia di gestione dei rifiuti. La riduzione maggiore nell’impatto sanitario si ottiene con una politica virtuosa di riduzione della produzione e un aumento importante della raccolta e gestione differenziata.

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Abstract

The SESPIR Project (Epidemiological Surveillance of Health Status of Resident Population Around the Waste Treatment Plants) assessed the impact on health of residents nearby incinerators, landfills and mechanical biological treatment plants in five Italian regions (Emilia-Romagna, Piedmont, Lazio, Campania, and Sicily).
The assessment procedure took into account the available knowledge on health effects of waste disposal facilities. Analyses were related to three different scenarios: a Baseline scenario, referred to plants active in 2008-2009; the regional future scenario, with plants expected in the waste regional plans; a virtuous scenario (Green 2020), based on a policy management of municipal solid waste (MSW) through the reduction of production and an intense recovery policy.
Facing with a total population of around 24 million for the 5 regions, the residents nearby the plants were more than 380,000 people at Baseline. Such a population is reduced to approximately 330.000 inhabitants and 170.000 inhabitants in the regional and Green 2020 scenarios, respectively. The health impact was assessed for the period 2008-2040.
At Baseline, 1-2 cases per year of cancer attributable to MSW plants were estimated, as well as 26 cases per year of adverse pregnancy outcomes (including low birth weight and birth defects), 102 persons with respiratory symptoms, and about a thousand affected from annoyance caused by odours. These annual estimates are translated into 2.725 years of life with disability (DALYs) estimated for the entire period. The DALYs are reduced by approximately 20% and 80% in the two future scenarios. Even in these cases, health impact is given by the greater effects on pregnancy and the annoyance associated with the odours of plants.
In spite of the limitations due to the inevitable assumptions required by the present exercise, the proposed methodology is suitable for a first approach to assess different policies that can be adopted in regional planning in the field of waste management. The greatest reduction in health impact is achieved with a virtuous policy of reducing waste production and a significant increase in the collection and recycling of waste.

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