Abstract

BACKGROUND: immigrant women diagnosed with gestational diabetes mellitus (GDM) have additional language and cultural obstacles in following lifestyle and dietary recommendations within a Western health care setting.

OBJECTIVES: to describe: • sociodemographic characteristics and dietary and lifestyle behaviours in Italian and immigrant pregnant women who underwent a GDM screening; • any differences in these aspects among GDM Italian and immigrant women; • any differences in terms of primary maternal-neonatal outcomes among GDM and normal glucose tolerance (NGT) cohorts.

DESIGN: survey.

SETTING AND PARTICIPANTS: this survey was conducted in three hospitals located in Tuscany Region (Central Italy). According to a convenience sampling, an ad hoc questionnaire was administered both to Italian and immigrant women who underwent an oral glucose tolerance test. 

MAIN OUTCOME MEASURES: information about nutrition and lifestyle, medical and obstetric history, clinical and therapy data, maternal and neonatal primary outcomes was analysed. Eating habits have been investigated referring to the prudent diet, in order to also include those foods specifically consumed by the immigrant women, in addition to the Mediterranean Diet which is more widespread among Italians.

RESULTS: a total of 117 Italian women (42 diagnosed with GDM) and 95 immigrant women (36 with GDM) were enrolled. Immigrant women showed lower adherence to the prudent diet compared to Italian women (p<0.05) and a broader use of unhealthy food preparation (e.g., frying; p<0.05). Primary maternal and neonatal outcomes (preterm birth, caesarean section, macrosomia) showed no statistical differences among GDM and NGT cohorts.

CONCLUSIONS: even if immigrant and Italian women gained similar pregnancy outcomes, immigrant women showed lower adherence to the prudent diet at the time of GDM screening. An ethnic and tailored meal plan is needed to overcome cultural barriers in dietary recommendations during pregnancy in immigrant women.

 Keywords: , , , ,

Riassunto

INTRODUZIONE: alle donne immigrate con diagnosi di diabete gestazionale (DG) si presentano ostacoli linguistici e culturali aggiuntivi nel seguire raccomandazioni inerenti a dieta e stili di vita corretti propri di un sistema sanitario “occidentale”.

OBIETTIVI: descrivere: • caratteristiche sociodemografiche, abitudini alimentari e stili di vita in donne italiane e donne immigrate che si sottopongono allo screening per il DG; • eventuali differenze in questi aspetti tra donne italiane e immigrate con DG; • eventuali differenze in termini di esiti materno-neonatali tra le donne con DG e quelle senza DG.

DISEGNO: indagine campionaria.

SETTING E PARTECIPANTI: questa indagine è stata condotta in tre ospedali della Toscana Nord-Ovest. Seguendo un campionamento di convenienza, un questionario ad hoc è stato consegnato alle donne immigrate e italiane che si sottoponevano alla curva da carico di glucosio. 

PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono state analizzate informazioni relative ad abitudini alimentari e stili di vita, anamnesi medica e ostetrica, dati clinici e terapia, e i principali esiti materni e neonatali. Le abitudini alimentari sono state valutate secondo il criterio della dieta prudent, al fine di includere, oltre agli alimenti tipici della dieta mediterranea, i cibi consumati dalle gestanti appartenenti ai diversi gruppi etnici.

RISULTATI: sono state incluse nello studio 117 donne italiane (42 con diagnosi di DG) e 95 donne immigrate (36 con DG). Rispetto alle italiane, le donne immigrate hanno mostrato minore aderenza alla dieta prudent (p<0,05) e un uso più frequente di metodi di cottura meno sani, come la frittura (p<0,05). I principali esiti materni e neonatali (parto pretermine, taglio cesareo, macrosomia) non hanno mostrato differenze significative tra le donne con DG e quelle senza DG.

CONCLUSIONI: nonostante si osservino esiti materno-neonatali paragonabili fra le donne italiane e quelle immigrate; queste ultime hanno mostrato una minore aderenza alla dieta prudent rilevata al momento della curva da carico di glucosio. Un piano alimentare personalizzato e che rispetti le esigenze culturali rappresenta uno strumento necessario per superare gli ostacoli incontrati da donne immigrate nel seguire raccomandazioni dietetiche durante la gravidanza.

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