Abstract

OBJECTIVES: to study the impact of social isolation, related to the SARS-CoV-2 epidemic, on lifestyles in Italy, with particular reference to physical activity, alcohol consumption, smoking, and eating habits. Moreover, to investigate the association between lifestyle changes during the pandemic and sociodemographic characteristics.
DESIGN:
epidemiological investigation based on a cross-sectional study.
SETTING AND PARTICIPANTS:
between April 21st and June 7th 2020, an electronic questionnaire to collect information on physical activity, alcohol consumption, smoking, and eating habits during the period of home containment was made available on the web. Respondents were recruited through non-probabilistic snowball sampling. The link to the electronic questionnaire was disseminated through institutional websites, social networks (Facebook, Twitter), and messaging systems such as WhatsApp, Telegram, and SMS. A total of 10,758 interviews were collected, of which 7,847 (73%) were complete for a minimum set of indicators (age, gender, and area of residence).
MAIN OUTCOME MEASURES:
reduction of physical activity, increase in alcohol consumption, increase in cigarette smoking, increase in consumption of unhealthy foods (processed meat, red meat or desserts) without increasing healthy foods (vegetables, legumes or whole grains) and, vice versa, increase in consumption of healthy foods without increasing unhealthy foods.
RESULTS:
the population under study consists of 7,847 people with a mean age of 48.6 years (standard deviation: 13.9). Most of respondents are women (71.3%), 92.5% have a high school or university degree and 91% live in Northern Italy. During home containment, 56% of interviewees reported they had reduced the time devoted to physical activity. In particular, this happened among older people and those living in large cities. More than 17% of respondents increased their alcohol consumption, especially men, those highly educated and those living in large urban centres. Older age and residence in the Southern Italy represent, instead, protective factors for this outcome. Among smokers, 30% increased cigarette consumption during the period of home containment, on average of 5.6 cigarettes per day. A small proportion of former smokers (0.6%) resumed smoking. With regard to eating habits, 3 out of 10 respondents (29.9%) reported an inappropriate eating behaviour (increasing unhealthy food without increasing healthy ones). This behaviour was less frequent among men (adjusted Prevalence Ratio 0.80, p=0.005). A lower percentage of respondents (24.5%) increased the consumption of healthy foods without increasing the consumption of unhealthy ones.
CONCLUSIONS:
the results of this survey show that social isolation during the SARS-CoV-2 pandemic has had an impact on citizens’ behaviours. In particular, it was found a noteworthy increase in sedentariness, alcohol consumption, and tobacco smoking. A meaningful proportion of respondents reported a worsening of eating habits, especially among women. However, for each of the behavioural risk factors investigated, small proportions of respondents with resilient attitudes were also found, namely, capable of taking advantage of social isolation for improving their daily habits. Studying changes in lifestyles during a pandemic, identifying population groups most at risk of adopting unfavourable behaviours, is a useful tool for policy makers to plan targeted and effective public health interventions.

 Keywords: , , ,

Riassunto

OBIETTIVI: studiare l’impatto dell’isolamento sociale, legato all’epidemia da SARS-CoV-2, sugli stili di vita dei cittadini, con particolare riferimento ad attività fisica, consumo di alcol, abitudine al fumo e abitudini alimentari. Investigare, inoltre, l’associazione tra cambiamento degli stili di vita durante la pandemia e caratteristiche sociodemografiche.
DISEGNO:
indagine epidemiologica basata su uno studio trasversale.
SETTING E PARTECIPANTI:
tra il 21 aprile e il 7 giugno 2020 è stato reso disponibile sul web un questionario elettronico per raccogliere informazioni su attività fisica, consumo di alcol, abitudine al fumo e abitudini alimentari durante il periodo di isolamento sociale lgato alla pandemia. Gli intervistati sono stati reclutati attraverso un campionamento non probabilistico a valanga (snowball sampling). Il link al questionario elettronico è stato diffuso attraverso siti web istituzionali, social network (Facebook, Twitter) e sistemi di messaggistica quali WhatsApp, Telegram e SMS. In totale sono state raccolte 10.758 interviste, di cui 7.847 (73%) complete per un set minimo di indicatori (età, genere e area di residenza).
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME:
riduzione dell’attività fisica, aumento del consumo di alcol, aumento del consumo di sigarette, aumento del consumo di cibi non salutari (affettati, carni rosse o dolci) senza aumentare cibi salutari (verdure, legumi o cereali integrali) e, viceversa, aumento del consumo di cibi salutari senza aumentare cibi non salutari.
RISULTATI:
la popolazione sotto studio è costituita da 7.847 persone con un’età media di 48,6 anni (deviazione standard 13,9). Il 71,3% è rappresentato da donne. Il 92,5% degli intervistati ha un titolo di studio di scuola media superiore o universitario. Il 91% dei rispondenti risiede nel Nord Italia. Durante l’isolamento sociale, il 56% dei rispondenti ha dichiarato di aver ridotto il tempo dedicato all’attività fisica. In particolare, ciò è successo nella fascia di popolazione più anziana e in quella residente nelle grandi città. Più del 17% degli intervistati ha aumentato il consumo di alcol, soprattutto gli uomini, le persone più istruite e quelle residenti nei grandi centri urbani, mentre è diminuito nelle persone più anziane e in quelle residenti nel Sud Italia. Tra gli intervistati che fumavano al momento dell’intervista, il 30% ha aumentato il consumo di sigarette nel periodo di isolamento sociale, in media di 5,6 sigarette al giorno. Una piccola quota di ex-fumatori (0,6%) ha ripreso a fumare. Per quel che riguarda le abitudini alimentari, tre intervistati su 10 (29,9%) hanno riportato un aumento del consumo di cibi non salutari senza aumentare quelli salutari. Tale comportamento è stato meno frequente tra gli uomini (adjusted Prevalence Ratio 0,80, p=0,005). Una percentuale più bassa di rispondenti (24,5%) ha, invece, aumentato il consumo di alimenti salutari senza aumentare quelli non salutari.
CONCLUSIONI: i
risultati di questa indagine mostrano che il periodo di isolamento sociale legato all’epidemia da SARS-CoV-2 ha avuto un impatto sui comportamenti dei cittadini. In particolare, si osserva un importante aumento della sedentarietà, un consumo maggiore di alcol e un aumento del consumo sigarette. Un peggioramento delle abitudini alimentari è stato riportato da una consistente proporzione di intervistati, specialmente tra le donne. Di contro, per ciascuno dei fattori di rischio investigati, abbiamo trovato anche piccole percentuali di rispondenti con atteggiamento resiliente, ovvero, capaci di sfruttare il periodo di isolamento sociale per migliorare le proprie abitudini quotidiane. Studiare i cambiamenti degli stili di vita nel corso di una pandemia, individuando le fasce di popolazione maggiormente a rischio di adottare comportamenti sfavorevoli, rappresenta per i decisori politici uno strumento utile a programmare interventi di sanità pubblica mirati ed efficaci.

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