Riassunto

INTRODUZIONE: l’epatite virale di tipo A è una malattia infettiva la cui diffusione a livello globale è variabile e altamente associata allo stato socioeconomico, alle condizioni igieniche e all’accesso all’acqua potabile. In Italia, negli ultimi vent’anni si è registrata una riduzione costante dei casi di malattia con picchi epidemici ricorrenti.
OBIETTIVI: analizzare la situazione epidemiologica dell’epatite A in Italia nel quinquennio 2015-2019.
DISEGNO: studio descrittivo basato sui casi segnalati alla Sistema di sorveglianza nazionale per l’epatite virale acuta (SEIEVA).
SETTING E PARTECIPANTI: casi di epatite A segnalati al SEIEVA negli anni 2015-2019.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: incidenza di epatite A, percentuali di casi esposti ai fattori di rischio noti, distribuzione dei casi in base allo stato vaccinale.
RISULTATI: nel complesso del periodo di osservazione, il SEIEVA ha registrato un totale di 4.929 casi di epatite A. La curva epidemica aveva inizialmente un andamento con un basso livello di incidenza interrotto nell’agosto 2016 con l’insorgenza di una vasta epidemia, nel periodo compreso tra agosto 2016 e dicembre 2017, che ha coinvolto un totale di 3.428 casi, soprattutto maschi adulti esposti a rapporti sessuali con persone dello stesso sesso. Da gennaio 2018, l’andamento dei casi è in diminuzione, anche se il livello è rimasto superiore al periodo pre-epidemico. In base all’analisi della curva epidemica, quindi, sono stati identificati tre periodi caratterizzati da andamenti diversi rispetto al numero mensile di casi notificati: gennaio 2015-luglio 2016 (periodo pre-epidemico), agosto 2016-dicembre 2017 (periodo epidemico) e gennaio 2018-dicembre 2019 (periodo post-epidemico). Nell’ultimo periodo di osservazione, i casi segnalati presentano caratteristiche peculiari che li differenziano e li caratterizzano rispetto a quelli notificati nei periodi precedenti: si tratta prevalentemente di ragazzi di età inferiore ai 18 anni (p=0,026), soggetti che hanno viaggiato in Marocco (8,9% vs 15,9%, p<0,001) o che hanno avuto un contatto con un caso itterico (p<0,001). L’analisi multivariata ha confermato una probabilità significativamente maggiore per i casi notificati nel periodo post-epidemico rispetto a quello pre-epidemico, di essere casi secondari o di aver fatto un viaggio in Marocco. Rispetto ai periodi pre-epidemico ed epidemico, è significativamente aumentata la percentuale dei casi che hanno ricevuto una sola dose di vaccino anti-epatite A (p=0,001). Considerando i soli casi secondari osservati nel terzo periodo, la percentuale di vaccinazioni incomplete raggiunge il 31%; in questo gruppo, la distanza mediana tra la somministrazione della dose di vaccino e l’esordio dei sintomi è stata di 11,5 giorni.
CONCLUSIONI: la vaccinazione è di fondamentale importanza per la prevenzione dell’epatite A in tutti i gruppi a rischio, tra cui maschi adulti esposti a rapporti sessuali con persone dello stesso sesso e i viaggiatori verso zone ad alta-media endemia, soprattutto i bambini, così come è fondamentale la tempestività nella vaccinazione dei contatti, cruciale per interrompere le catene di contagio dell’infezione. L’aumento osservato dei casi secondari e il ritardo nella somministrazione delle dosi spingono a una riflessione sulla necessità di una maggiore promozione della vaccinazione, ma mettono anche in luce le criticità nell’organizzazione dei servizi vaccinali, soprattutto nelle aree che hanno segnalato il maggior numero di casi.

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Abstract

BACKGROUND: hepatitis A is an infective disease whose global diffusion appears to be variable and strictly related to socioeconomic status, hygiene conditions, and access to potable water. During last twenty years, Italy registered a constant decrease of new cases with recurrent epidemic outbreaks.
OBJECTIVES: to outline the hepatitis A epidemiological situation in Italy in the five-year period 2015-2019.
DESIGN: descriptive study based on cases reported to the National Surveillance System for Acute Viral Hepatitis (SEIEVA).
SETTING AND PARTICIPANTS: hepatitis A cases reported to SEIEVA from 2015 to 2019.
MAIN OUTCOME MEASURES: hepatitis A incidence, percentages of cases exposed to known risk factors, distribution of cases by vaccination status.
RESULTS: during the whole observational period, SEIEVA registered 4,929 type A hepatitis cases. The epidemic curve initially showed a trend with a low incidence level interrupted in August 2016 with the onset of a large epidemic, in the period between August 2016 and December 2017, involving 3,428 cases mostly adult men exposed to homosexual intercourses (MSM). Since January 2018, the trend of the cases has been decreasing even though its level is still higher than the pre-epidemic period. Based on the analysis of the epidemic curve, three periods characterized by different trends in the monthly number of notified cases were identified: January 2015-July 2016 (pre-epidemic period), August 2016-December 2017 (epidemic period), January 2018-December 2019 (post-epidemic period). In the last observation period, cases show different characteristics compared to the previous periods. They are mainly males under 18 years (p=0.026), subjects travelling to Morocco (8.9% vs 15.9%; p< 0.001) or being in contact with an infected person (p<0.001). The multivariate analysis confirmed a significantly higher probability for cases notified in the post-epidemic period, compared to the pre-epidemic, to be secondary cases or to have traveled to Morocco. Compared to the pre-epidemic period and the epidemic period, there was a higher percentage of subjects who received a single dose of anti-hepatitis A vaccine (p=0.001). Taking into account only secondary cases reported in the third period, the percentage of cases with incomplete vaccination rises to 31%; in this group, a single dose of the vaccine was administered at a median of 11.5 days before the onset of symptoms.
CONCLUSIONS: vaccination is of paramount importance for the prevention of hepatitis A in all risk groups, including adult males exposed to same-sex sexual intercourse and travelers to areas at high-medium endemic level, especially children, as the timeliness in the vaccination of contacts is fundamental and crucial for interrupting the chains of infection. The observed increase in secondary cases and the delay in the administration of doses lead to a reflection on the need for greater promotion of vaccination, but also highlight the critical issues in the organization of vaccination services, mainly in the areas that have reported the greatest number of cases.

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