Riassunto

OBIETTIVO: stimare le conseguenze dell’attuale crisi economica italiana sulla salute e sulle disuguaglianze sociali nella salute, valutandone l’impatto su una serie di determinanti distali (sviluppo e benessere economico, lavoro, ambiente) e prossimali (fattori di rischio materiali, psicosociali, professionali, ambientali e comportamentali), sull’assistenza sanitaria e su alcuni esiti di salute normalmente associati all’andamento della congiuntura economica, quali la salute soggettiva, la depressione, il numero di suicidi e gli incidenti stradali e sul lavoro. L’analisi è dunque funzionale all’identificazione degli entry point più promettenti per l’elaborazione di politiche sanitarie e non sanitarie orientate a contrastare e ridurre gli effetti negativi della crisi sulla salute.
DISEGNO: utilizzando i principali riferimenti internazionali e nazionali sulla misura del benessere e sul ruolo dei determinanti sociali, l’articolo disegna una mappa concettuale dei meccanismi con cui la recessione può influenzare la salute. Per ogni meccanismo identifica i primi indicatori disponibili in Italia attraverso i quali monitorarne l’andamento temporale a cavallo della crisi (controllando, laddove possibile, per il trend osservato negli anni precedenti) e ricavare prime tracce di effetti della crisi nel nostro Paese. Gli indicatori sono stati selezionati sulla base della disponibilità di serie temporali nelle principali fonti informative rappresentative a livello nazionale e, quando non possibile, a livello regionale o locale.
RISULTATI: a breve termine, in corrispondenza della recessione si evidenziano indizi preliminari di un aumento di occorrenza di indicatori sfavorevoli di salute mentale (suicidi, depressione, forme di dipendenza) che potrebbero essere spiegati in particolare dall’aumento dell’insicurezza del posto di lavoro. Primi esercizi di valutazione ex-ante di effetti a più lungo termine della disoccupazione sulla mortalità permettono di stimare un ordine di grandezza di alcune centinaia di morti all’anno attribuibili all’aumento della disoccupazione nel Paese. Per quanto riguarda gli effetti delle misure di austerità sulla spesa pubblica, in particolare di quella sanitaria, si osservano significative riduzioni dell’uso del livello di assistenza specialistica e farmaceutica, associate soprattutto all’aumento della compartecipazione alla spesa, con qualche segno di maggiore vulnerabilità dei gruppi sociali più svantaggiati, senza però che si evidenzino modificazioni degli indicatori di qualità, continuità ed esito, limitatamente ai percorsi assistenziali esaminati, diabete e percorso nascita. Parallelamente la crisi sembrerebbe essere associata alle riduzioni degli infortuni sul lavoro (per quanto compensato da un aumento di quelli gravi) e degli incidenti stradali, dovute probabilmente alla diminuzione di fattori di pressione, quali l’attività produttiva e i consumi.
CONCLUSIONI: l’apparato concettuale sembra idoneo a mettere in opera in Italia un sistema di sorveglianza dell’impatto a breve termine e di valutazione di impatto ex-ante a medio e lungo termine degli effetti sulla salute della crisi, con particolare riguardo ai gruppi sociali più svantaggiati, soprattutto i disoccupati, che sono il bersaglio più sensibile.

Abstract

SCOPE: to estimate for the first time in Italy the consequences of the national current economic crisis on health and on social determinants of health, assessing its impact on a set of distal determinants (development and economic wellbeing, labour and environment) and of prossimal ones (material, psychosocial, professional, environmental and behavioural risk factors) on health care performance and on health outcomes normally related to economic trends, as self-perceived health, depression, number of suicides attempts, road traffic incidents and work injuries. The analysis is therefore aimed at identifying the most promising entry points in order to plan and implement either health care and other policies to tackle the negative effects of crisis on health.
DESIGN: using the main international and national references on the measure of wellbeing and on the role of social determinants, this paper draws a conceptual framework of all the connections between recession and health. For each mechanism identified, it examines the value of the main available indicators before and during the crisis in order to measure its impact, adjusting if possible for the trend observed in the previous years. Indicators have been selected according to their availability in the main Italian national informative sources and, when not possible, circumscribing the analysis to the regional or local level.
RESULTS: regarding the short term impact, results have shown an association between the recession and the raise of mental health related problems (measured in terms of number of suicides, depression and substance misuse), especially on the most disadvantaged groups because of their higher job and financial insecurity. A first ex-ante impact assessment on long term effects allows to attribute almost two hundred deaths a year due to the increase of unemployment rate. Regarding the budget cuts on public expenditure of the health care sector, significant reductions have been shown in specialist care and in drug prescriptions, associated with the increase of co-payment and with a stronger effect on the most vulnerable socioeconomic groups. Nevertheless the crisis does not seem to be associated with a reduction of indicators of quality, continuity and outcomes of the health care, at least in the considered clinical pathways (diabetes and maternal and child health). At the same time the crisis seems to be associated with the reduction in the rate of injuries in the workplace (although it has been observed an increase of the serious ones) and car crashes, probably explained by the reduction of industrial production and of household consumptions.
CONCLUSIONS: the conceptual framework seems to be the appropriate tool to set an Italian surveillance system for assessing the short and medium term impact of crisis on health, in particular the health of the most disadvantaged groups, mainly focusing on unemployed which are the most vulnerable target.

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