Riassunto

Errata Corrige in Epidemiol Prev 2022;46(1-2):2. doi: 10.19191/EP22.1-2.ERRATA.028 

In questo intervento, è stato corretto un dato a pagina 413:
OR 1,3 (0,1-1,8, p = 0,06) è stato sotituito con OR 1,3 (1,0-1,8, p = 0,06).


Durante la pandemia da sindrome respiratoria acuta grave da Coronavirus-2 (SARS-CoV-2), organizzazioni internazionali, istituzioni ed esperti hanno dapprima raccomandato mascherine per la popolazione solo in sintomatici, ma oggi vari Paesi ne consigliano o impongono l’uso per tutti, anche all’aperto.
In Italia, vigeva l’obbligo in luoghi chiusi accessibili al pubblico, compresi mezzi di trasporto, e sempre se non si poteva garantire in modo continuativo la distanza di sicurezza. Varie Regioni hanno previsto obblighi ovunque fuori casa; ora l’obbligo è diventato nazionale.
Questo contributo analizza criticamente gli studi clinici randomizzati controllati (RCT) sull’efficacia delle mascherine chirurgiche nel prevenire infezioni respiratorie in contesti universitari residenziali e assembramenti all’aperto, con quesiti e risposte basate su ragionamenti ove possibile fondati su prove.
Si intende, poi, discutere se le prove a sostegno delle posizioni dell’Organizzazione mondiale della sanità siano adeguate rispetto a scelte più restrittive.
Si considerano effetti avversi sottovalutati dell’uso prolungato di mascherine in comunità e soprattutto all’aperto, non solo in chi fa attività fisica.
Vengono prese in esame anche alcune differenze tra SARS e Coronavirus Disease-19 (COVID-19) nell’impatto potenziale delle mascherine.
Infine, si propone di considerare le prove più valide disponibili, evitando usi prolungati/continuativi senza necessità di mascherine, soprattutto all’aperto, in attesa di altri RCT pragmatici che chiariscano in modo conclusivo il bilancio tra benefici attesi e possibili danni.

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Abstract

During the COVID-19 pandemic, international organizations, institutions, and experts firstly recommended face masks for the population only in symptomatic subjects, but today various countries recommend or require their use even outdoor.
In Italy, there was an obligation in closed places accessible to the public, including means of transport, and always if the safety distance was not continuously guaranteed. Various regions have long imposed obligations everywhere but at one’s own home, and now the mandate has become national.
This contribution critically analyses the randomised controlled trials (RCTs) on the effectiveness of medical masks in preventing respiratory infections in university/community contexts and outdoor gatherings, with questions and answers based on reasoning where possible based on evidence.
It discusses whether the evidence supporting the WHO positions is weak compared to more stringent policies; it considers some underestimated adverse effects of the prolonged use of masks in the community and especially outdoors, not only by persons doing physical activity.
This paper discusses some differences between SARS and COVID-19 in the potential impact of the masks and proposes to consider the most valid evidence available, avoiding prolonged/continuous use without valid needs for face masks, especially outdoors, waiting for others pragmatic RCTs that clarify conclusively a net balance between expected benefits and possible damages.

 Keywords: , , ,

 

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