L’incertezza è parte integrante del processo di costruzione della conoscenza, la accompagna, senza lasciarla mai del tutto: se da un lato complica la formulazione delle decisioni, dall’altro rappresenta uno stimolo per l’avanzamento della ricerca. Di questa tensione, siamo stati testimoni quotidianamente nel corso della pandemia, abbracciando la sfida della produzione di evidenze su un fenomeno biologico nuovo ed essendo chiamati a fornire valutazioni e indirizzi anche in assenza di prove solide, alla ricerca di un difficile equilibrio nella contrapposizione tra tutela della salute pubblica e interessi economici, che ha segnato tanta storia dell’epidemiologia. 
Come da più parti detto, la pandemia ha funzionato da stress test, non solo per il sistema sanitario, ma per l’intero modello di governo che presiede il processo decisionale, in ogni aspetto della vita degli individui e delle comunità. In pochi mesi e in rapidissima sequenza, sono state condensate domande, timori, conflitti, successi e insuccessi della ricerca scientifica, anche epidemiologica, che usualmente si dipanano in anni: raccogliere questa esperienza per sistematizzarla in un ragionamento complessivo che affronta l’incertezza come limite, ma anche come risorsa, e a volte come alibi. È questa l’ambizione del Convegno AIE 2022.
Abbiamo scelto di farlo interrogandoci sul ruolo che ha svolto – e può svolgere – l’epidemiologia per orientare le decisioni, ai diversi livelli, verso la promozione della salute pubblica senza sottrarsi alla sfida della complessità dei fenomeni, ma al contrario attrezzandosi per riconoscere (e confrontarsi con) il tema dell’incertezza.
Il tema della responsabilità della comunità epidemiologica non solo nella costruzione di evidenze, ma anche nella capacità di orientare le decisioni, affrontato anche in precedenti convegni AIE, viene declinato attraverso le luci e le ombre dell’incertezza in 5 sessioni plenarie che provano a integrare ambiti applicativi ed esperienze, tenendo al centro il ruolo, le potenzialità e le sfide dell’epidemiologia. 
Il Convegno darà spazio ai contributi dei soci e delle socie attraverso le consuete sessioni parallele. Lo spazio dei poster è affidato alla creatività e allo sguardo innovativo di AIE Giovani. Saranno ospitati per la prima volta 4 simposi dedicati a epidemiologia partecipata,  salute di genere, salute materno-infantile e one health.
Come ormai tradizione, i lavori congressuali saranno preceduti da ben 7 seminari satellite, che spazieranno dai temi dell’epidemiologia ambientale alla salute dei migranti, alla valutazione comparativa di efficacia, alla farmacoepidemiologia, ai tumori infantili, e saranno accompagnati da diversi eventi sociali promossi dal Comitato organizzatore locale.
Il Consiglio direttivo ringrazia il comitato scientifico e il comitato organizzatore locale del XLVI Convegno AIE per la collaborazione e il supporto nella realizzazione di quest’evento che segna il riavvio delle attività in presenza dell’Associazione.

Vi aspettiamo numerosi/e a Padova! 

Per ulteriori informazioni sul Convegno, visita la pagina dedicata sul sito dell’AIE: 
https://www.epidemiologia.it/xlvi-convegno-aie-2022/

Le sessioni plenarie

  • La sessione che inaugura il Convegno parte dalle definizioni e offre in qualche modo le coordinate del ragionamento che attraversa tutta l’iniziativa: incertezza, evidenze e decisioni. Ciascuno di questi temi verrà esplorato con riferimento specifico agli snodi critici, che riguardano anche – in modo non trascurabile – l’aspetto della comunicazione. Ci fa particolarmente piacere ricordare nella prima sessione Alessandro Liberati, a 10 anni dalla scomparsa, la forza innovativa del suo lascito e le criticità che vive oggi l’evidence based medicine.
  • Nella seconda sessione verrà affrontato uno degli aspetti fondativi della disciplina: sono proposte 5 relazioni che offrono uno sguardo ai metodi per la sintesi delle evidenze, in diversi contesti e da diversi punti di vista, con contributi che spaziano dall’epidemiologia ambientale all’economia, con l’intento di fornire una panoramica trasversale degli approcci, anche in chiave di innovazione e di revisione critica.
  • La terza sessione si propone l’intento di raccontare alcuni successi e insuccessi dell’epidemiologia nell’indirizzare le decisioni verso la prevenzione e la promozione della salute: un’occasione per ricordare i 50 anni dall’avvio del Programma Monografie della IARC, i cambiamenti intervenuti nel processo e quelli ancora da compiere. Ma anche per raccontare come sono state costruite e come sono state applicate le raccomandazioni per la prevenzione e la gestione del COVID-19: la riorganizzazione strutturale e funzionale in atto del SSN dà modo di riportare il contributo dell’epidemiologia nella valutazione della qualità dell’assistenza. Si analizzeranno anche gli ulteriori margini di azione, così come nell’approccio clinico alla terapia farmacologica.
  • La quarta sessione si interroga sugli spazi ancora non del tutto o non adeguatamente esplorati dall’epidemiologia: in primo luogo, quello delle “nuove entità”, le sostanze, i microrganismi, attualmente non noti e potenzialmente in grado di esercitare un impatto sulla salute degli esseri viventi e del pianeta, che – dal punto di vista della sanità pubblica – invoca il tema della preparedness. Rifletteremo insieme su quale contributo può offrire l’epidemiologia per orientare la transizione ecologica verso la Planetary Health, ma anche su quale ruolo può avere una struttura epidemiologica che cerca di costruire cultura e condizioni operative per la policy analysis con altre discipline; il tema del dialogo con altri interlocutori sarà affrontato sia nel confronto con la pratica clinica, a partire dal COVID-19, sia con le comunità. Altra domanda a cui si cercherà di rispondere è: quale sfida l’epidemiologia deve raccogliere per costruire percorsi partecipati per indirizzare le decisioni?
  • Nell’ultima sessione, si intende discutere delle ombre che un uso strumentale dell’incertezza può determinare nel processo di produzione e di sintesi delle evidenze, nell’equilibrio tra scienza e valori. Il tema sarà introdotto da una riflessione sul ruolo che la politica ha in questo equilibrio e verrà affrontato attraverso 3 casi paradigmatici (amianto, valutazione di impatto sanitario, farmaci), considerando anche l’aspetto critico del ruolo dell’editoria scientifica in questo processo.

L'immagine del Convegno: resistenza e libertà

L’Università di Padova celebra quest’anno l’anniversario degli 800 anni dalla propria nascita. Questo ente è stato insignito nel 1945 della medaglia d’oro al valore militare per il ruolo avuto nella Resistenza: questo uno dei motivi per cui il Consiglio direttivo dell’AIE e il Comitato organizzatore locale hanno voluto scegliere come immagine della locandina del Convegno 2022 l’opera dell’artista greco Jannis Kounellis dal titolo altamente simbolico “Resistenza e Liberazione”, commissionata nel 1994 dall’Università di Padova  per ricordare le vicende di Ezio Franceschini, Concetto Marchesi ed Egidio Meneghetti, tre professori dell’Università di Padova protagonisti della Resistenza partigiana «e di quanti nell’Università seppero unire diversi ideali e culture in concorde lotta di popolo per riconquistare all’Italia la libertà», come recita la lapide posta accanto all’installazione, nel Cortile Nuovo di Palazzo Bo.
In questi tempi incerti, solcati da conflitti, pandemia, emergenze climatiche, crisi economiche e sociali, ci è sembrato giusto onorare il ruolo della scienza e della ricerca nella salvaguardia dei principi di libertà, nella capacità di stimolare le coscienze, creare connessioni e costruire relazioni per promuovere il diritto al benessere equo e inclusivo, schierandosi contro le violenze, le oppressioni e le disuguaglianze, nel solco dei principi ispiratori e dei valori fondativi dell’Associazione.

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