Attualità minuti di lettura - EpiChange
E&P 2021, 45 (5) settembre-ottobre p. 329-329
DOI: https://doi.org/10.19191/EP21.5.P329.101
Comunicazione
Non si possono separare i valori dai risultati scientifici
Values cannot be separated from scientific results
La sezione EpiChange ospita un lavoro di Silvia Forni et al. dal titolo italiano Strategia vaccinale in un contesto incerto e in costante evoluzione.
Il lavoro testimonia le difficoltà che si incontrano nel riportare risultati, opinioni di esperti e punti di vista scientifici quando l’incertezza è alta, i risultati, o meglio, i fatti scientifici sono in divenire, la posta in gioco alta e le decisioni devono essere prese in un breve lasso di tempo.
Non abbiamo risultati scientifici solidi a lungo termine, per esempio, sulla sicurezza vaccinale, perché il periodo di follow-up è insufficiente. Ovviamente non possiamo aspettare e dobbiamo accettare questa zona d’ombra e tenerne conto nel processo decisionale. Una zona d’ombra ben più importante di quella legata alla dimensione campionaria (la variabilità statistica), al modello matematico e statistico usato nell’analisi dei dati e alla natura stocastica dei fenomeni considerati. O, per fare un esempio ancora più pregnante, si consideri l’incertezza riguardo la decisione sulla strategia vaccinale per i bambini, per la quale le lacune conoscitive sono note a tutti.
La continua e rapida sovrapposizione da parte dei media di risultati scientifici nuovi e parziali ha l’effetto di nascondere la sostanziale incertezza (epistemica direi perché non risolvibile nel poco tempo a disposizione per prendere le decisioni necessarie) che è considerata o vissuta o subita come paralizzante e angosciante. Mi pare che questo tipo di narrazione sia presente ogni volta che si cerca di separare il ruolo degli scienziati da quello dei decisori e della comunità dei cittadini.
La rimozione dell’incertezza, come tante altre strategie dell’incertezza, rende evidente come valori e numeri non si possano separare. Nelle vicende legate alla pandemia COVID-19, gli scienziati più che informare hanno cercato di persuadere, come chiosato da Blastland su Nature1 e ripreso dalla stampa quotidiana inglese. Diremmo noi che hanno preferito informare su ciò di cui erano persuasi.2
Nell’augurare buona lettura, mi chiedo e chiedo ai lettori:
- È possibile una chiara separazione di ruoli e responsabilità tra gli esperti e i decisori?
- Possiamo permetterci ulteriori ricerche ed è utile un’ulteriore demarcazione che individui una nuova disciplina scientifica che indaghi le componenti comportamentali che guidano le scelte individuali e collettive?
- In assenza di fiducia nelle istituzioni, è pensabile una più ampia, continua e attiva partecipazione dei cittadini ai processi decisionali?
- Davvero un modo più semplice, ma rigoroso, di comunicare le analisi statistiche e i risultati è scevro da implicazioni valoriali?
Conflitti di interesse dichiarati: nessuno.
Bibliografia
- Blastland M, Freeman ALJ, van der Linden S, Marteau TM, Spiegelhalter D. Five Rules for Evidence Communication.
Nature 2020;587(7834):362-64. - Biggeri A, Saltelli A. The Strange Numbers of Covid-19. Argumenta 2021;7(1): in stampa.
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