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E&P 2021, 45 (6) novembre-dicembre, p. 513-521
DOI: https://doi.org/10.19191/EP21.6.111
Malattie Trasmissibili; Lavoro
Occupational impact in COVID-19 pandemic according to one year of compensation claims in Italy
Il ruolo della componente occupazionale nella pandemia di COVID-19: un’analisi a partire dalle richieste di indennizzo dei lavoratori
Abstract
OBJECTIVES: to evaluate the patterns of occupational COVID-19 cases, based on compensation claims applied to the Italian National Institute for Insurance against Accidents at Work (Inail).
DESIGN: descriptive analyses of daily time series of compensation claims applications, geographical distributions, and occupations involved. Multivariate analyses have been performed for identifying significant epidemiological pattern.
SETTING AND PARTICIPANTS: compensation claims for COVID-19 injuries received by Inail from March 2020 to February 2021 have been analysed.
MAIN OUTCOME MEASURES: daily time series of compensation claims applications in the first year of pandemic and comparatively with population data, patterns of occupations majorly involved in time, territorial clusters.
RESULTS: in the observed period, Inail has received 155,684 workers’ compensation claims with a first peak (more than 1,000 daily compensation claims) in March 2020 and a second peak (more than 1,500) in November 2020. A time dependent geographical pattern was identified, with the Northern regions formerly affected in the first phase, followed by a diffusion in the Central and Southern regions during the summer period. Health technicians (32% and 42% in male and female, respectively) and physicians (15%and 6%) were the most involved workers. The timing of infection was found to depend by job, with physicians, nurses, and health technicians firstly involved with a spread of about 2 weeks with respect to other jobs. Trend in health workers’ vaccination has been found in a clear inverse relationship with the decreasing number of compensation claims, remaining, since February 2021, under one hundred daily cases of occupational COVID-19 compensation claims.
CONCLUSIONS: different intensities, timing, and characteristics were found among application claims, which address for different pandemic diffusion paths. Health workers are the firstly and most involved impacted by the pandemic. The use of application claims could be useful and effective in monitoring the occupational component of COVID-19 and his trend in time and space. There is a need to establish an epidemiological surveillance system that includes the assessment of work related risk, supporting the effectiveness of public insurance and welfare system, and to harmonize occupational data collection among countries.
Keywords: Italy, occupational injuries, compensation claims, occupational risk
Riassunto
OBIETTIVI: identificare la dimensione e le caratteristiche della componente occupazionale nella pandemia di COVID-19 analizzando le richieste di indennizzo all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail).
DISEGNO: studio descrittivo dell’andamento temporale delle richieste di indennizzo COVID-19 pervenute all’Inail, delle caratteristiche demografiche, territoriali e dei settori occupazionali coinvolti in comparazione con i dati di popolazione. Analisi multivariata in componenti principali.
SETTING E PARTECIPANTI: richieste di indennizzo per infortunio COVID-19 pervenute all’Inail nel primo anno di pandemia (marzo 2020-febbraio 2021).
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: la serie storica giornaliera delle richieste di indennizzo per COVID-19 occupazionale, la distribuzione di frequenza dei casi per variabili occupazionali, demografiche e territoriali, gli indicatori sintetici delle analisi multivariate in componenti principali.
RISULTATI: da marzo 2020 a febbraio 2021, l’Inail ha ricevuto 155.684 denunce per infortunio COVID-19. L’analisi temporale giornaliera mostra un picco con oltre 1.000 richieste al giorno a marzo 2020 e un secondo picco (più di 1.500 richieste al giorno) nel novembre 2020. I risultati mostrano un’evoluzione della pandemia di tipo occupazionale dipendente da variabili temporali e territoriali, con una prima fase caratterizzata in prevalenza da casi nel Nord Italia, seguita da una diffusione nelle regioni centrali e del Sud durante il periodo estivo. Gli operatori sanitari (32% e 42% nei maschi e femmine, rispettivamente) e i medici (15% e 6%) sono risultati i lavoratori più coinvolti. La distribuzione temporale dei casi varia per tipo di lavoro con medici, infermieri e tecnici della salute coinvolti mediamente in anticipo di due settimane rispetto agli altri ambiti occupazionali. L’inizio della campagna di vaccinazione a dicembre 2020 (con priorità per il personale sanitario) segna una rapida decrescita della curva dei contagi occupazionali che si mantengono, a partire dalla seconda decade di febbraio 2021, a un livello inferiore ai 100 casi denunciati al giorno di infortunio occupazionale COVID-19.
CONCLUSIONI: l’uso delle richieste di indennizzo per infezione da SARS-CoV-2 di origine occupazionale è essenziale per monitorare la componente della pandemia correlata al lavoro e la sua evoluzione nello spazio, nel tempo e per i diversi ambiti professionali. Gli operatori sanitari sono stati individuati come la categoria professionale maggiormente coinvolta nell’infezione. È necessario implementare un sistema di sorveglianza epidemiologica che includa una valutazione del rischio correlato al lavoro, supporti l’efficacia del sistema assicurativo pubblico e armonizzi la raccolta di dati occupazionali tra Paesi.
Parole chiave: Italia, infortuni, richieste di indennizzo, rischio occupazionale
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