Riassunto

OBIETTIVI: descrivere occorrenza e modalità di suicidio nella regione Piemonte e l’andamento per genere, età, area di residenza, livello sociale.
DISEGNO:
studio descrittivo di mortalità dai dati delle schede di morte Istat.
SETTING E PARTECIPANTI:
soggetti residenti in Piemonte, periodo 2003-2014.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME:
tassi di mortalità per suicidio (ICD-10: X60-X84) per genere, età, distretto di residenza e livello d’istruzione; modalità e luogo di accadimento per genere ed età.
RISULTATI:
in un contesto di riduzione della mortalità per cause violente, in particolare da incidenti stradali, il trend dei suicidi in Piemonte presenta solo una lieve flessione, risultando dal 2009 la prima causa di morte violenta, pari al 21% di tutte le morti violente nel periodo considerato. Il Piemonte è, tra le grandi regioni, quella con il più alto tasso di suicidi. Non sembrano esservi variazioni temporali significative associabili a fattori contestuali, come la crisi economica. Si osserva una maggiore occorrenza del problema nel genere maschile e nelle persone di età più avanzata, nei soggetti con più basso livello di istruzione e nei residenti di aree montane. Riguardo alle modalità di esecuzione, tra le donne prevale il “salto da luogo elevato” con il 36,7% dei decessi, mentre tra gli uomini la modalità più frequente è “l’impiccagione, strangolamento e soffocamento” con il 50%. La prima modalità è anche la più frequente sotto i 29 anni, in entrambi i generi; la seconda modalità è la più scelta tra i 50 e i 69 anni; nella fascia tra i 30 e 49 anni, prevale l’auto-avvelenamento. Il suicidio avviene per oltre la metà dei casi nella propria abitazione, senza particolari variazioni per genere ed età.
CONCLUSIONE:
nonostante la sua dimensione e costante rilevanza, a questo problema viene ancora rivolta poca attenzione in ottica preventiva. Importanti contributi possono provenire dai sistemi informativi sanitari e dalla valorizzazione delle cause multiple di morte.

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Abstract

OBJECTIVES: to describe intentional self-harm related deaths in Piedmont Region (Northern Italy) analysing trends by gender, age, area of residence, socio-economic level.
DESIGN:
descriptive study of mortality using data from the Italian National Institute of Statistics (Istat)
SETTING AND PARTICIPANTS:
resident population in Piedmont Region in the period 2003-2014.
MAIN OUTCOME MEASURES:
age-standardized suicide (ICD-10: X60-X84) rates, by gender, health district of residence and educational level; frequencies of suicide method and place of occurrence by gender and age.
RESULTS:
in a context of declining injury related mortality, especially that due to traffic accidents, the regional trend of suicides shows only a slight decrease, becoming the main cause of injury deaths since 2009, equal to 21% of all injury deaths in the studied period. Among the largest Italian Regions, Piedmont is the one with the highest rate of suicide. There are no significant trend variations related to the recent period of economic crisis. The occurrence is higher among men in general and particularly in older people, persons with low educational level and those living in mountain areas. The main suicide method used by women is “jumping from a high place” (36.7%) while the main one for men is “hanging, strangulation and suffocation” (50%). This is globally the most frequent method for all ages. “Self-poisoning” gains importance between 30 and 49 years old. Suicides occur for over half of cases in home, without any difference by gender and age.
CONCLUSION:
suicides are a public health and social concern. Yet despite its extent, this problem is still not adequately considered in public health prevention programs. Important contributions to a deeper understanding of the determinants can be obtained from health information systems, in particular data from emergency care and multiple causes of deaths records.

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