Editoriali minuti di lettura
E&P 2021, 45 (1-2) gennaio-aprile, p. 10-12
DOI: https://doi.org/10.19191/EP21.1-2.P010.029
Malattie Trasmissibili; Comunicazione
Usare la spinta gentile per favorire l’adesione vaccinale, ma fino a che punto?
Which nudging for vaccines?
Il nudging, o spinta gentile, è largamente applicato come strumento di persuasione morbida al compimento di atti che in passato erano normalmente affidati al comando della legge in politiche pubbliche dal successo incerto. Dai danni da fumo agli alimenti salutari, dalla donazione di organi agli screening di popolazione – per citare il solo settore della salute –, le modalità alternative di adesione agile dei cittadini ai “suggerimenti” del decisore politico si sono rivelate quali misure efficaci ed efficienti, con bassi costi di implementazione e risultati apprezzabili, inclusa la capacità di preservare spazi di scelta libera. Inoltre, in particolare nella prospettiva delle società knowledge-based, la cui regolazione appare più legittima se giustificata da evidenze scientifiche, un ulteriore valore del nudging consiste nel suo fondarsi sui risultati sperimentali delle scienze del comportamento (behavioural sciences).1L’insieme di queste ragioni spiega perché molti Stati abbiano fatto ricorso a misure di nudging nella lotta contro il COVID-19, applicandolo in una varietà di contesti – dal lavaggio delle mani al distanziamento fisico alle app di contact tracing – per veicolare rapidamente i comportamenti adeguati e per guidare senza forzare i propri cittadini lungo percorsi di sicurezza.2 La stessa Organizzazione mondiale della sanità, fin dall’inizio delle misure di lockdown, ha fortemente sostenuto le misure di nudging, producendo e distribuendo direttamente agli Stati un behavioural insights tool per modulare al meglio interventi, politiche pubbliche e messaggi di risposta al COVID che, costruendo un rapporto di fiducia con il pubblico, potessero anche reindirizzarne rapidamente le deviazioni dagli obiettivi desiderabili.3
Non è quindi strano che, nella corsa a un rapido svolgimento e completamento delle campagne vaccinali, queste tecniche di normatività soft siano state invocate sia come strumenti organizzativi per facilitare l’esecuzione dei programmi vaccinali sia come strategie persuasive per superare l’esitazione a vaccinarsi di una parte della popolazione. Argomenti a favore del nudging sono proposte da un articolo di Mitesh S... Accedi per continuare la lettura
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