L’Associazione Italiana di Epidemiologia ha proposto alla comunità degli epidemiologi italiani alcuni quesiti sulle modalità con le quali misurare le conseguenze per la salute che potrebbero derivare dal progressivo indebolimento del SSN. Interrogarsi sui metodi di valutazione e sulle conseguenze di salute a livello di popolazione che possono essere causate da un peggioramento della qualità dell’assistenza del SSN è certamente di grande importanza e gli epidemiologi hanno una diretta responsabilità nel produrre evidenze tempestive e credibili su questo tema. Bisogna però essere consapevoli che i danni misurabili sulla salute della popolazione possono manifestarsi con una certa latenza perché, nonostante le difficoltà, il SSN è ancora in grado di rispondere in modo efficace a molti bisogni di assistenza, soprattutto per l’emergenza e per i gravi problemi di salute, e durante la pandemia ha dimostrato di avere straordinarie e preziose risorse di personale competente e affidabile, in grado di compensare, almeno in parte, i difetti del sistema. Inoltre, anche quando fosse possibile produrre stime dei danni alla salute, l’impegno potrebbe rivelarsi scarsamente efficace per tentare di contrastare l’indebolimento del SSN, così come migliorare la capacità di monitorare gli scompensi di un organismo malato non serve, da sola, a modificarne la prognosi... Accedi per continuare la lettura

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